Cerchiamo di fare chiarezza in merito alle ultime notizie sulla riforma Pensioni: ad oggi, lunedì 19 ottobre, interessanti novità suquota 97edesodati. A parlare di questi temi è stato Damiano, nel corso di un'intervista rilasciata all'Unità alla giornalista Bianca Di Giovanna. L'articolo in questione ha il titolo 'Damiano: Imu, pensioni, evasione, ecco cosa va cambiato', e ha come data di pubblicazione il giorno 18 ottobre. Prosegue nel frattempo la protesta dei lavoratori precoci, alla luce del fallimento della proposta sulla flessibilità in uscita, accantonata dal governo, che ha preferito dare maggiore spazio alla riduzione delle tasse.
Per ottenere una maggiore visibilità e, sopratutto, attenzione barra credibilità difronte al governo sul tema della pensione anticipata precoci, questa speciale categoria di lavoratori sta pensando di organizzarsi in un vero e proprio comitato, abbandonando così, momentaneamente, le 'urla' e le ingiustizie postate quotidianamente su un semplice, ma non per questo non importante, gruppo Facebook.
Quota 97, il cavallo di battaglia di Damiano
Prima di parlare della questione sugli esodati, torniamo brevemente a parlare di quello che ormai è diventato un vero e proprio cavallo di battaglia da parte di Damiano, ovvero quota 97, tema che rappresenta il punto centrale riguardo le notizie sulla riforma pensioni, tema su cui il presidente della commissione Lavoro alla Camera spera di avere un confronto al più presto con Renzi, come evidenziato di recente in televisione durante la trasmissione Mi Manda Rai 3, tema che l'esponente dem ha riproposto nell'intervista all'Unità, specificando che la sua proposta di flessibilità si può fare a costo zero permettendo ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni con 35 anni di contributi accettando una penalizzazione massima dell'8 percento, ovvero quella che da molti è stata ribattezzata come quota 97 (62+35 ndr).
Vale la pena ricordare che tale proposta di flessibilità era contenuta nel ddl 857, lo stesso che conteneva anche quota 41 per i lavoratori precoci. Va da sé quindi che quando Damiano estrae 'dal cilindro' quota 97 sta allo stesso tempo mettendo in campo anche la soluzione per le pensioni dei precoci, sebbene la risposta data, sempre in televisione a Mi Manda Rai 3, ad un rappresentante della categoria ('andrà in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi), ha scosso la maggior parte delle persone che, trovandosi nella stessa situazione, vorrebbero poter andare in pensione con 41 anni di contributi.
Esodati, il ballo dei numeri
In principio il problema era risolto poiché, secondo il senatore Ichino, come ha sottolineato nel corso dell'intervista Damiano, non c'erano più. Quindi ecco arrivare la clamorosa smentita dell'Inps, che affermava come ci fossero ancora 50 mila esodati. Li salviamo, non li salviamo, ne salviamo una parte, li salviamo tutti, salvaguardia definitiva sì ma soltanto per una parte.
Il ballo dei numeri, un balletto sfuggito evidentemente di mano, che potrebbe non trovare soluzione nella prossima riforma pensioni del governo Renzi. Damiano ieri ha fissato i numeri che, a questo punto, dovrebbero essere certi: tutelati 30 mila esodati. Ne restano quindi altri 20 mila, per i quali, promette Damiano, proseguirà la battaglia della commissione Lavoro. Siete anche voi tra i 20 mila esodati che credevano in una salvaguardia definitiva da parte del governo? Qual è la vostra opinione in merito?