Proseguono incessantemente le discussioni sul tema opzione donna:da un lato troviamo le iscritte la 'Comitato Opzione donna' che rivendicano il diritto alla pensione sancito dalla legge 243/2004, dall'altro le iscritte al nuovo gruppo 'Opzione donna proroga al 2018' che non ci stanno a veder cambiare i requisiti anagrafici dal 2016. Si è parlato ultimamente della possibilità di optare in Legge di Stabilità per una 'nuova opzione donna' che, agli occhi delle lavoratrici escluse da quella attuale, suona più come una 'beffa' che come un'estensione.La proposta prevedrebbe, qualora passasse, lafacoltà di accedere alla pensione anticipata per le donne a partire da 62/63 anni e 35 di contributi.
La penalizzazione verrebbe ridotta passando dall'attuale taglio del 30% a quello del 10%, ma le donne dicono sarebbe 'vergognoso' approvare una tale 'disparità di genere nel genere'. Così facendo alcune lavoratrici dal 2016 si troverebbero, a conti fatti, a dover lavorare 5/6 anni in più. L'indignazione dilaga sul web, visto l'attuale nulla di fatto dal Governo. Leiscritte al Comitato capitanato da Dianella Maroni e da Orietta Armiliato attendono con trepidazione il prossimo 6 ottobre la vertenza del Tar che si spera porti verso l'abrogazione delle circolari 'contra legem'. Mentre le 'sorelle minori' tentano il tutto per tutto scrivendo al PresidenteMattarella, missivapostata anchesuFb, chiedendogli di intercedere per la proroga.
Ultime novità opzione donna, 2/10: si scrive a Mattarella per ottenere la proroga
"Illustrissimo Presidente Mattarella", scrivono le amministratrici del gruppo Fb 'Opzione Donna Proroga al 2018'"abbiamo deciso di rivolgerci a Lei per portare a Sua conoscenza la nostra istanza ed chiederLe il Suo appoggio". "Il nostro Gruppo - proseguono le rappresentanti - chiede con fermezza che Il Governo e il Parlamento, in Legge di Stabilità, approvino la proroga dell'opzione donna, mantenendo gli attuali requisiti richiesti.
I motivi per prorogarla sono molti, noi donne, scrivono, "oltre a svolgere una professione" siamo chiamate a sopperire "alla mancanza di politiche sociali serie, che purtroppo mancano in Italia" svolgendo anche il ruolo di caregiver per accudire talvolta figli e anziani disabili. "Alcune di noi", aggiungono,"si trovano a non avere più un impiego e non riescono più a collocarsi nel mondo del lavoro, l'OD consentirebbe di ritirarsi con dignità senza pesare sulla collettività sociale con eventuali ammortizzatori.
Garantirebbe 'libertà di scelta' a coloro che stanche e demotivate volessero, pur consce della grande penalità, uscire anticipatamente dal mercato del lavoro per dedicarsi ai nipotini o alle proprie "aspirazioni personali".
Le lavoratricisi dicono contrarie all'affermazione del Ministro Padoan riguardante l'assenza di coperture per un eventuale proroga oltre il 2015."Noi non chiediamo nulla di più", precisano 'piccate' "se non quanto noi e i nostri datori di lavoro abbiamo versato allo Stato in una vita" .
In ultimo, precisano leamministratrici delgruppo, "non accetteremo maiil grande inganno che il Governo vuole perpetrare nei nostri confronti".Il riferimentoè alla nuova Opzione Donna cheprevede l’innalzamento del requisito anagrafico a 62/ 63 anni. "Se così sarà, aggiungono, si aggiungerà un’altra ingiustizia spaventosa alle iniquità già esistenti nel nostro sistema pensionistico".Il Presidente Mattarellacosa risponderàa queste lavoratrici?