Pensione anticipata si, ma con i propri soldi. Si potrebbe giocare con le parole per descrivere le ultime notizie che vengono dal Palazzo aggiornate ad oggi, 2 ottobre 2015. A Montecitorio, infatti, è stato approvato il disegno di legge sulla concorrenza all’interno del quale è prevista una norma sulla previdenza: i lavoratori che sono a meno di cinque anni dal conseguimento dell’età pensionabile e che si trovano in uno stato di disoccupazione da più di 24 mesi potranno, nel caso in cui il ddl divenisse legge con l’approvazione da parte del Senato, ottenere in anticipo la pensione integrativa che eventualmente si sono versati.

Le somme riscattate in anticipo in base alla normativa in corso di approvazione saranno tassate con ritenuta sostitutiva a titolo d’imposta pari al 23 per cento. Si tratta di una misura di cui si era già parlato da tempo e che, entro fine anno, potrebbe vedere la luce e rappresentare una possibilità per i lavoratori in difficoltà economiche che ancora non hanno ricevuto una tutela da parte dello Stato.

Focuspensione anticipata, ultime sulla Legge di Stabilità decisiva: tre fronti aperti

“E’ un successo della Commissione Lavoro della Camera – ha dichiarato recentemente il deputato PD Cesare Damiano – l’inserimento, promesso dal governo, di ben tre provvedimenti che riguardano la previdenza”. Il riferimento è alla settima salvaguardia degli esodati, alla proroga dell’opzione donna ed alla flessibilità in uscita da attuare soprattutto per i precoci.

Per le prime due vicende, in realtà, si auspicava una risoluzione già ad inizio settembre sfumata a causa del parere ostativo di MEF e Ragioneria dello Stato.

Per la flessibilità in uscita, invece, il discorso è molto più complesso. Tutti parlano di pensione anticipata da tempo ma non pare esserci, da parte del governo Renzi, una volontà politica precisa di impiegare risorse cospicue.

Occorrerebbero circa 8 miliardi, secondo le stime dell’Inps, per attuare la quota 41 e circa 2 miliardi per il prestito pensionistico, idea che non è disdegnata a Palazzo Chigi ma che piace poco fuori da quel perimetro. Renzi, dal canto suo, ha promesso l’abolizione delle tasse sulla casa ed il suo impegno, come precisato anche dal ministro Padoan, andrà soprattutto in questo senso. E se ai pensionati, dopo anni di promesse, decidessero di lasciare “le briciole”?