Durante i lavori in Commissione, molti emendamenti provenienti dalle opposizioni sono stati scartati per carenza di coperture finanziarie. Che sotto sotto il Premier Matteo Renzi pensi addirittura di porre la fiducia sulla Legge di Stabilità così come è stata scritta, la dice tutta sulla scarsa probabilità che gli emendamenti che arriveranno in Parlamento, vengano inseriti a correzione della manovra. Ci sono speranze però per alcune categorie di lavoratori che sono stati “dimenticati” nella settima salvaguardia. Vediamo in sintesi quali sono quelli che restano senza tutele.

Precoci e quindicenni

Altra categoria bisognosa di correttivi è quella dei precoci, quelli che hanno iniziato a lavorare molto giovani e che hanno maturato la pensione entro dicembre 2014. La pensione per questi soggetti è ridotta del 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 previsti dalla riforma Fornero. Per coloro che hanno maturato la pensione dal 1° gennaio 2015, questa penalizzazione è scomparsa e quindi bisogna correggere questa anomalia, questa differenza di trattamento tra soggetti che hanno gli stessi requisiti. Altra categoria di lavoratori e futuri pensionati che sono esclusi dalla salvaguardiaè quella dei cosiddetti “quindicenni”. I soggetti che rientrano in questa categoria sono oltre 5.000 e sono coloro che hanno almeno 15 anni di contributi versati al 31 dicembre 1992, quelli che a quella data si sono visti accettare la richiesta di prosecuzione volontaria dei versamenti previdenziali o quelli con almeno 10 anni di lavoro saltuario, con meno di 52 settimane per anno.

Questa categoria è una di quelle maggiormente penalizzate dalla riforma Fornero, basti pensare alle lavoratrici nate nel 1952 che sono uscite dal mondo del lavoro a tempo indeterminato, magari per la nascita dei figli, e che successivamente hanno svolto solo lavori temporanei e di breve durata. Prima della Fornero, l’età pensionabile per loro era di 60 anni con 15 anni di contributi, mentre oggi dovrebbero aspettare 66 anni e 7 mesi.

Gli emendamenti che verranno proposti, batteranno sul fatto che molti lavoratori hanno lasciato la loro occupazione prima del 2007 pensando di andare in pensione di vecchiaia con 15 anni, salvo poi avere la brutta sorpresa con la Legge Fornero.

Esclusi dalla salvaguardia, i casi particolari

In questo ennesimo intervento per gli esodati, vengono aiutati coloro che sono stati messi in congedo per assistere un figlio disabile, ma vengono esclusi quelli che assistevano genitori e coniugi.

La settima salvaguardia ha stabilito inoltre che sono esclusi tutti i lavoratori con contratti di somministrazione e con i contratti a tempo determinato. Su questo punto sicuramente ci saranno discussioni perché, di fatto, questa postilla taglia fuori i lavoratori stagionali, quelli del comparto turistico e gli agricoli. Per i lavoratori di aziende in crisi o fallite, per quelli che hanno percepito la mobilità o la Casa Integrazione, la data del 31 dicembre 2012 è molto importante. Dal provvedimento, infatti, vengono esclusi tutti i lavoratori in mobilità che hanno terminato di percepire l’indennità dopo il 31 dicembre 2012. In parole povere, tutti quelli che, a cavallo dell’ingresso nella normativa italiana della Riforma Fornero, hanno usufruito degli ammortizzatori sociali e che solo successivamente al 2012 sono stati licenziati, restano esodati.