Il dibattito sulla riforma Pensioni non tende a placarsi dopo la Legge di Stabilità. La stessa conduttrice Elsa Di Gati, oggi 30/10, nel corso della trasmissione 'Mi Manda Raitre' in cui era ospite Cesare Damiano ha ribadito, invitando nuovamente l'onorevole Dem ad una prossima partecipazione in Tv, che le discussioni sul tema pensionistico non potranno terminare fino a quando il Governo non si deciderà ad agire strutturalmente sulla riforma pensioni. Il 'simpatico' botta e risposta tra la conduttrice e Damiano é nato dal fatto che il Presidente della Commissione Lavoro alla richiesta da parte della Di Gati di partecipare nuovamente in studio nei prossimi giorni, al fine di rispondere ai dubbi dei lavoratori, ha detto sorridente "questa storia non avrà mai fine".

Ed ha aggiunto il problema dei lavoratori si risolverà solo con la flessibilità in uscita. Il Governo, ha poi chiosato l'onorevole Dem , "me l'ha promessa per il 2016, anche se io l'avrei voluta prima, vedremo cosa succederà". Effettivamente Cesare Damiano continua a ribadire pubblicamente che la sua proposta di flessibilità in uscita, ossia il Ddl 857 comprensivo della Quota 41, consentirebbe quella soluzione di equilibrio contabile voluta dal Premier Renzi. Vediamo in dettaglio le ultime considerazioni fatte dal Presidente della Commissione Lavoro.

Ultime news riforma pensioni, interviene nuovamente Damiano: Ddl 857 garantisce equilibrio contabile

La Legge di Stabilità ha portato, riconosce Damiano (PensioniOggi), qualche risultato positivo anche se non risolutivo su esodati e opzione donna, resta perà assente il tema ineludibile della flessibilità, che purtroppo, precisa l'onorevole, é slitatta al 2016.

Noi aggiunge "siamo pronti a confrontarci con il Governo con la nostra proposta che, per come e’ strutturata, consente di trovare le soluzioni di equilibrio contabile nel medio-lungo periodo”. Il Ddl 857, proposta dal Pd, di cui Cesare Damiano é firmatario prevedrebbe l'accesso alla quiescenza una volta raggiunti i 62 anni d'età e i 35 di contributi a fronte di una decurtazione massima pari all'8%.

Il decreto Damiano-Baretta comprende altresì la quota 41, ossia la possibilità di concedere la quiescenza a quanti abbiano già versato 41 anni di contributi,senza alcun limite anagrafico e senza penalità.

La nostra proposta, prosegue Damiano, se fosse accolta permetterebbe la risoluzione del problema di quanti sono rimasti esclusi dal mercato del lavoro e purtroppo, non essendo più giovanissimi, faticano a ritrovare una ricollocazione e si trovano, oggi, a dover attendere i 66 anni per poter accedere alla pensione.

Questo aumenta anche il rischio, precisa il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, di "allargare la platea dei nuovi poveri". Inoltre il Ddl 857, così come proposto, permetterebbe anche il ricambio generazionale. Favorendo lo svecchiamento nelle aziende ed evitando di vedere allungarsi la lista dei giovani disoccupati da un lato e dei dipendenti stanchi e demotivati ancora in attività a 70 anni dall'altro. Le considereazioni nascono dal fatto, aggiunge, che bisogna considerare la dinamica dell' aspettativa di vita ancorata al sistema pensionistico attuale.

Condividete o meno le parole dell'onorevole Damiano? Sareste favorevoli ad una modifica della riforma Fornero attraverso l'entrata in vigore del Ddl 857 ( uscita flessibile a 62 anni +35 di contributi con penalità e Quota 41), o preferireste altro?