La riforma Pensioni è ormai il tormentone di questi ultimi giorni e il dibattito previdenziale è 'caldo' su più fronti, basti pensare agli esodati, ai precoci e all'opzione donna, tre temi che stanno catalizzando l'attenzione dei futuri pensionandi in attesa di risposte e soprattutto che venga fatta giustizia. Walter Rizzetto, proprio per spronare il Governo a fare le scelte più lungimiranti, ha scritto anche al Presidente Mattarella dicendo che si è raggiunta una situazione di "imbarazzante stallo" che va superata. Non è più ammissibile tergiversale su queste questioni urgenti e il governodovrà necessariamente fornire risposte esaurienti.

Dello stesso parere Cesare Damiano che si dice però soddisfatto del fatto che in Legge di Stabilità verranno certamente affrontati almenotre provvedimenti riguardanti gli esodati e dunque la richiesta di una settima salvaguardia, l'opzione donna intesa come ripristino dei requisiti sanciti nella legge 243/2004, e la flessibilità. Proprio sulla questione uscita anticipata Damiano continua a ribattere la necessità di concederla senza eccessive penalizzazioni e con un occhio di riguardo per i lavoratori precoci, che hanno il diritto di poter accedere alla quiescenza piena dopo 41 anni di contributi versati.

Ultime novità pensioni precoci, Damiano e Lamonica: necessario porre un tetto a 41 anni

Il Ddl 857, assicura Damiano fiducioso,sarà in discussione nella prossima Legge di Stabilità.

La speranza per i lavoratori precoci dunque, seppur ridotta ad un lumicino vista la bocciatura di Boeri e Padoan a manovre 'troppo dispendiose', non è ancora svanita. Anche Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, ha detto in unarecente nota stampa che nella Legge di Stabilità si dovrebbe necessariamente porre un tetto a 41 anni per i precoci.

A chiedere conti in "prospettiva" senza fossilizzarsisui risparmi di breve periodo, seppur riferendosi alle donne, anche la Colombini (INCA Cgil) che intervenuta ieri a 'Mi Manda RaiTre' ha specificato come l'opzione donna possa andare nella direzione "non solo del costo zero, ma di un risparmio effettivo per le casse dell'Inps".

Stesso ragionamento espresso da Damiano che si è detto pronto ad un confronto serio col Governo, affinché si cerchi di comprendere come mai vi è una discrepanza netta tra previsione e consultivo. Se, diceil presidente della Commissione Lavoro alla Camera,tra i due "ci sono differenze del 50%, c'è qualcosa che non va”.

Laflessibilità intesa come uscitaa partire dai 62 anni e 35 di contributi (Quota 97) con una penalizzazione massima dell'8% e la concessione della Quota 41 per i precoci, chiosa Damiano,sarebbe una misura di "forte giustizia ed equità sociale", che va perseguita con tutte le forze in Legge di Stabilità. Si tratta precisa 'ferreo', di una misura "di modernizzazione del sistema" che permetterebbe di combattere le nuove povertà di chi è purtroppo rimasto senza alcun lavoro e pensione e favorirebbe il desiderato turnover generazionale, permettendo l'occupazione giovanile.

In vista del dibattito sulla Legge di Stabilità, conclude Damiano, "cercheremo con tutti i mezzi di portare a casa questo obiettivo".