Nuovo capitolo della riforma Pensioni sulla settima salvaguardia: i Comitati hanno ufficialmente chiesto al Governo tutele per tutti i 49 mila esodati al fine di farli andare in pensione. Infatti ad oggi, come sostengono le associazioni di categoria, risultano fuori circa 24 mila lavoratori che inizialmente erano stati inclusi nella settima salvaguardia. Così recita la nota diffusa: 'Ci attendiamo pertanto che, nell’immediato, quell’impegno di credibilità venga prontamente onorato dal Governo, salvaguardando anche le 23.200 persone mancanti all'appello, utilizzando anche tutti gli ulteriori risparmi delle precedenti 6 provvedimenti di deroga'.
Vediamo ora nello specifico le ultime novità.
Novità riforma pensioni, settima salvaguardia per tutti: la richiesta dei Comitati Esodati
Come anticipato i Comitati hanno formulato all'esecutivo alcune richieste di modifica della Legge di Stabilità 2016 in cui è compresa la settima salvaguardia. In un primo momento erano stati aggiunti circa 49 mila lavoratori esodati dalla Commissione Lavoro presieduta da Cesare Damiano che si era dichiarato favorevole al procedimento. Ad oggi 23 ottobre sono otto i punti messi in discussione dai Comitati utili alla re inclusione nelle liste dei circa 24 mila esodati rimasti esclusi.
Le ultime notizie, i punti più importanti
Dunque sono otto i punti focalizzati dai Comitati di categoria e si segnalano diverse inadempienze da parte del Governo.
Manca la parte relativa al lavoro domestico inquadrato per permettere l'uscita alle donne che, dopo aver perso il lavoro, avevano colmato il gap per la pensione con altro tipo di occupazione. Altra gatta da pelare è la norma sull'aspettativa di vita che per le associazioni di categoria non deve essere inclusa dato che è stata emanata 3 mesi prima della famigerata Legge Fornero.
Inoltre la settima salvaguardia attuale prevede l'uscita solo per i genitori di figli gravemente disabili ed esclude chi assiste allo stesso modo genitori, fratelli e coniuge allo stesso modo bisognosi di assistenza. Non va bene che il trattamento pensionistico sia penalizzato in base alle nuove disposizioni, ma si richiede di calcolarlo con le norme antecedenti la Legge di Stabilità.
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