Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, molto probabilmente la riforma delle pensioni Renzi per il 2016 non verrà inserita nella legge di stabilità, ma verrà presentata all'interno di un disegno di legge, collegato ma successivo. La decisione, che sembrerebbe essere stata presa dal governo Renzi soprattutto perché non si riesce a trovare la 'quadra', avrebbe i suoi lati positivi e i suoi lati negativi: l'aspetto positivo è che si permetterebbe una discussione parlamentare più ampia e non si tratterebbe di un provvedimento frettoloso e imposto dall'alto; l'aspetto negativo è che i tempi di approvazione di un possibile ddl sarebbero molto più lunghi e la strategia potrebbe essere quella di nascondere di fatto un rinvio, cosa che sembra essere decisamente probabile.
Nel frattempo, sono giunte proprio ieri delle critiche da parte di Tito Boeri all'operato incerto del governo Renzi; il messaggio è chiaro: basta con le riforme parziali delle Pensioni, occorre portare a termine la riforma 'definitiva', quella che regolamenti 'per sempre' la previdenza e che non necessiti più di alcun intervento correttivo. Niente mezze misure e mezzi provvedimenti, bisogna chiudere il capitolo previdenza; il sottotesto è chiaro: soltanto il contributivo ha le caratteristiche di una riforma delle pensioni veramente 'definitiva'.
Tito Boeri e la riforma pensioni Renzi: ultime news e cosa attendersi per il 2016
Tito Boeri, nei giorni scorsi, è stato a Napoli per le discussioni intorno alla presentazione del cosiddetto bilancio sociale; in questa occasione, sollecitato ad affrontare la questione previdenziale nazionale, il presidente dell'Inps ha chiarito le sue idee su come dovrebbe essere portata avanti la riforma delle pensioni 2015-2016 da parte del governo Renzi.
Boeri è convinto che l'esecutivo non stia agendo nella maniera più razionale: secondo il suo punto di vista, bisognerebbe mettere un freno al vecchio vizio italiano di produrre normative su normative, che però risultano essere sempre parziali e che necessitano sempre di aggiustamenti. Il governo Renzi dovrebbe impegnarsi in una riforma delle pensioni che sia strutturale e definitiva, che ponga finalmente al centro l'equità tra le generazioni e non produca ansie nell'opinione pubblica e in chi sta per andare in pensione.
Tito Boeri ripete la sua formula: bisogna emanare 'l'ultima riforma delle pensioni', pochi aggiustamenti alla legge Fornero e l'Italia potrebbe vantare il miglior sistema previdenziale al mondo. È chiaro, comunque, quale sia il messaggio del presidente dell'Inps: l'introduzione del sistema contributivo per tutti, al di là delle polemiche, è l'unica ricetta realmente applicabile per portare a termine una riforma delle pensioni epocale e decisiva.
Proprio mentre Tito Boeri rilanciava di fatto la sua proposta, è arrivato uno studio del Patronato Inca della CGIL che sottolinea quali sarebbero le iniquità sociali connesse al passaggio al contributivo: l'attenzione del convegno tenutosi a Roma era proprio sulle situazioni di maggiore disagio, come le pensioni d'invalidità e quelle di reversibilità, che sarebbero le più penalizzate dalla proposta Boeri, tracciando una fotografia realistica del futuro previdenziale dell'Italia. Per chi volesse approfondire le questioni connesse alla riforma delle pensioni del Governo Renzi, il consiglio è cliccare su 'Segui' in alto sopra l'articolo.