La disoccupazione non è un problema solo italiano, ma riguarda anche altri paesi dell’Europa comunitaria. La crisi economica è generale ed anche se notizie di oltrefrontiera dicono che da noi la disoccupazione ha le percentuali tra le più alte, non vuol dire che gli altri Stati Membri della UE non siano sensibili al problema. Lo scorso 6 ottobre, il Ministro Padoan, partecipando alla seduta del Consiglio Europeo ha proposto un intervento a tutela di coloro che perdono il lavoro a carattere europeo. Vediamo cosa ha proposto il nostro Ministro dell’Economia e come potrebbe funzionare il sistema.
Sussidio di disoccupazione europeo
Un provvedimento di tale portata sarebbe una autentica novità per la Comunità Europea. Mai si era discusso di un provvedimento unico per i problemi del lavoro e questo è uno dei motivi perché sicuramente sarà di difficile realizzazione. Il nostro esponente di Governo ha cercato di argomentare il problema per cercare di persuadere gli altri paesi all’intervento. Sulla crescente disoccupazione in tutta Europa, Padoan testualmente ha detto che ' l’Europa è parte della soluzione e non del problema'. Il nuovo sussidio sarebbe indipendente da quello in vigore in Italia, la Naspi, così come sarebbe indipendente dagli interventi che ogni Stato può adottare dall’alto della sovranità di ogni singolo paese.
Uno dei paletti da superare è la differenza con cui ogni singolo Stato affronta il problema, ma questo è uno dei motivi, secondo Padoan, che dovrebbe spingere la UE a preparare il sussidio. Infatti ci sono alcuni paesi dove chi perde il lavoro è senza tutela rispetto ad altri paesi dove la normativa copre meglio i disoccupati.
Purtroppo, spesso la discussione politica all’interno della Comunità è rivolta alla Finanza, risparmi e vincoli di bilancio, senza nemmeno parlare del lavoro e del rilancio occupazionale.
Come funzionerebbe il sussidio
L’idea principale è creare un assegno di disoccupazioneche prescinda dai tassi di inoccupazione di ogni singolo Stato.
In questo modo, il sussidio sarebbe uguale per tutti, sia per i paesi che presentano un alto numero di disoccupati, quelli della fascia Mediterranea per esempio, e sia quelli con meno disoccupati come quelli del Nord Europa. Abbiamo detto che questo sarebbe un intervento che deve affiancare i sussidi di disoccupazione di ogni Nazione, non deve sostituirli. In teoria, dovrebbe dare ai disoccupati il 50% dello stipendio che percepivano prima di perdere il lavoro per una durata di 6 mesi. Dovrebbe essere finanziato dal Fondo Europeo e scatterebbe in casi di grave e conclamata crisi straordinaria. Non servirebbe quindi per coprire gli alti tassi di disoccupazione perché a questo dovrebbe pensarci il Governo indipendente degli Stati. Sarebbe un salvagente per casi in cui per cause di forza maggiore, la forza di ogni Governo, non basterebbe da sola per tamponare il problema.