Adecco è una delle più longeve e importanti Agenzie di lavoro, nata nel 1996 dalla fusione dell'azienda francese Ecco e di quella svizzera Adia Interim. Ha sede a Glattbrugg, nel Canton Zurigo in Svizzera e vanta numeri prestigiosi: 700mila associati e 100mila clienti, con 33mila impiegati in oltre 5.500 sportelli sparsi in oltre 60 Paesi e territori del mondo. Dati che ne attestano il prestigio e che danno molto credito all’indagine intitolata Adecco Work Trends Study, che l'Agenzia svolge ormai da anni per 'fotografare' il mondo del lavoro e i suoi cambiamenti.

In Italia è giunta alla sua quinta edizione e offre degli spunti molto interessanti e utili a quanti cercano lavoro. Vediamo cosa indica.

Il ruolo del web nella ricerca e nell'offerta di lavoro

Il primo dato che emerge in modo lapalissiano dall'indagine è che ormai internet ha assunto un ruolo quasi completamente dominante nella ricerca di lavoro da parte di candidati e di offerta di lavoro da parte dei recruiter (le aziende che cercano). Lo utilizzano infatti rispettivamente l’80% e il 64%. Dato molto significativo è soprattutto il secondo, giacché registra un balzo in avanti del 19% rispetto all'indagine precedente. Si prevede comunque un’ulteriore crescita fino al 71% nel 2016. Dunque, diventa molto importante candidarsi online ai vari annunci o registrarsi direttamente ai siti delle agenzie interinali o presso i siti ufficiali delle varie aziende nella sezione apposita che in genere porta la dicitura 'Lavora con noi'.

Il ruolo sempre più importante dei social

Ma se è vero che il web è sempre più utilizzato da chi cerca e chi offre lavoro, è anche vero che a tal fine sta diventando sempre più importante e delicato il ruolo dei Social. Soprattutto, manco a dirlo, di Facebook, ma anche di LinkedIn. Sito molto utilizzato negli Usa ma che sta prendendo piede anche in Italia.

E così le aziende cercano i social network principalmente per cercare candidati passivi, verificare i Cv ricevuti e la rete del candidato. Controllano perfino i contenuti pubblicati e la digital reputation. Pertanto, se si cerca lavoro, è consigliabile stare attenti a ciò che si pubblica sui propri profili social. Giacché sono sempre più un biglietto da visita virtuale.

Meglio dunque non pubblicare post offensivi, diffamatori, discriminatori, volgari. Che siano essi semplici link, video o foto. Al fine di non dare una brutta immagine di sé ai reclutatori.

Del resto, sempre secondo l'indagine Adecco, a trovare lavoro grazie ai social network è stato l’8,4% dei candidati. Con una crescita di +1,4% rispetto al 2014. Altro dato significativo in tal senso è che, chi cerca lavoro lo fa sempre più anche per mezzo dello smartphone (6 candidati su 10), mentre solo 4 recruiter su 10 hanno cercato potenziali candidati tramite mobile. Ma è un dato destinato a crescere anch'esso.