Un altro no al contributivo. Il pensiero di Damiano sulla riforma Pensioni è abbastanza chiaro ormai, anche alla luce delle ultime dichiarazioni. L'ex ministro del Lavoro ha sottolineato per l'ennesima volta la propria contrarietà all'introduzione del sistema contributivo, spiegando in maniera dettagliata le sue ragioni. Siamo dunque arrivati al Boeri vs Damiano atto quarto, dopo aver parlato nei giorni scorsi del terzo "duello" tra due delle figure più importanti per quanto riguarda il tema previdenziale.

Damiano parla di pensioni: chi favorisce il contributivo

Una scomoda verità. Il pensiero di Damiano sul contributivo si riassume, fondamentalmente, in un'unica frase, questa: "Restiamo, invece, contrari al ricalcolo con il sistema contributivo delle pensioni in essere: una misura che, - spiega l'onorevole Damiano - oltre a creare allarme sociale, colpirebbe le pensioni medio-basse (ad esempio, impiegati e operai) e - qui l'affondo dell'ex ministro del Lavoro è durissimo - avvantaggerebbe le pensioni con lunghe carriere continue e di qualità e - precisa infine Damiano - uscita dal lavoro in tarda età (come magistrati e professori universitari)". Professori universitari, vi ricorda qualcuno? Nella nota apparsa sul sito ufficiale del presidente della Commissione Lavoro alla Camera trova poi spazio il pensiero rivolto al 2016, l'anno giusto per l'introduzione della flessibilità in uscita, sebbene alcune dichiarazioni dei giorni scorsi avessero spinto alcuni lavoratori a credere nella possibilità dell'inserimento di una flessibilità cosiddetta sperimentale all'interno della Legge di Stabilità 2016 in modo da poterne usufruire già dal prossimo anno.

Così, salvo colpi di scena dell'ultimo minuto, non dovrebbe essere, con - e arriviamo alla categoria che più ci interessa - i lavoratori precoci che nel 2016 andranno in pensione solo se matureranno 42 anni e 10 mesi di contributi. Vi ricordate il ritornello "rinvio, rinvio, rinvio"? Non sembra passare mai di moda, oltre ad essere stato il ritornello dell'estate ha le potenzialità per diventare il ritornello dell'anno.

In ogni caso occorre registrare un passaggio fondamentale, quello che fa riferimento alle proposte di legge presentate dai parlamentari del Pd già in passato, proposte che dovranno essere prese in considerazione - auspica Damiano - per la prossima riforma delle pensioni. Tra queste figura anche il ddl 857, che oltre a consentire l'uscita anticipata a 62 anni con una penalizzazione sull'assegno previdenziale massima dell'8 percento (qualora si esca 4 anni prima) include anche quota 41 per i precoci.

Damiano, ma anche il Movimento 5 Stelle, non dimentica dunque la categoria, ma di tutto questo se ne parlerà soltanto nel 2016. E il ritornello riprende. Per conoscere gli ultimi interventi di politici e professori vari sulle pensioni cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra.