I temi sociali e quelli legati alla previdenza restano al centro del dibattito sulla legge di stabilità 2016, dopo che la Commissione bilancio in Senato ha rigettato tutti gli emendamenti correttivi riguardanti la flessibilità pensionistica proposti dal Pd e dai partiti di minoranza. Allo stato attuale i tanti lavoratori disagiati che sono rimasti bloccati fuori dall'Inps con la legge Fornero del 2011 restano ancora in attesa di risposte, mentre i continui rinvii che hanno caratterizzato gli ultimi mesi non fanno altro che aumentare il senso di confusione e rammarico per quanto avvenuto.

Per ora resta quindi tutto fermo allabozza di legge redatta dal Governo, che prevede l'avvio delle tutele previdenziali solo per una parte della platea dei lavoratori esodati e delle lavoratrici con opzione donna, mentre si continuano ad escludere dalle tutele i lavoratori precocie quelli in età avanzata, nonostante molti di loro abbiano già superato i 40 anni di versamenti. Vicende sulle quali è benecontinuare a mantenere i riflettori accesi.

Riforma pensioni 2016, si attende la verifica degli emendamenti presso la Camera per avviare laflessibilità e le pensioni anticipate

Il redde rationem sul nodo previdenziale arriverà probabilmente ad inizio dicembre, quando alla Camera verranno nuovamente proposti i correttivi necessari per salvaguardare tutti i soggetti rimasti finora penalizzati.

Quello che ne uscirà però al momento appare purtroppo tutt'altro che scontato, visto che il Governo ha spiegato di voler avviare una nuova riforma della flessibilità già a partire dai primi mesi del 2016. Se arriverà davvero il momento decisivo per un intervento strutturale o sarà solo l 'ennesimo rinvio lo scopriremo nei prossimi mesi.

"Il nostro obiettivo, per il 2016, sarà quello di introdurre nel sistema pensionistico la flessibilità in uscita attraverso la proposta di legge presentata dal alcuni parlamentari del Pd già nella scorsa legislatura" spiega il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano. Per la minoranza Dem i parametri di riferimento restano quindi quelli della pensione anticipata con quota 97 e dell'uscita per i precoci con 41 anni di versamenti: due proposte che però fino ad ora sono rimaste disattese.

Se desiderate esprimere la vostra opinione sulle vicende che vi abbiamo appena riportato vi ricordiamo la possibilità di aggiungere un nuovo commento nel sito, mentre per ricevere tutte le prossime notizie di aggiornamento sulle pensionivi ricordiamo di cliccare il comodo tasto "segui" che trovate in alto, vicino al titolo.