È iniziata in Parlamento la discussione sulle proposte di modifica alla Legge di Stabilità 2016, che diversi gruppi parlamentari hannoavanzato in materia di riforma delle pensioni.Il capitolo sulla previdenza pensionistica è ancora aperto e il dibattito prosegue confrontando i differenti emendamenti, che dovevano essere necessariamente proposti entro ieri 9 novembre2015.Le proposte di modifica sono ad oggi circa 3.600: una marea di richieste avanzate e che sicuramente non possono essere prese tutte in considerazione, un po’ perché tanti emendamenti potrebbero essere inammissibili e un po’ perché molti altri saranno identici o molto simili.

Così, la senatrice Zanoni del Pd assicura che sarà fatto un lavoro di sintesi per valorizzare la qualità degli emendamenti.L’ambito intorno al quale si focalizza il maggior numero di emendamenti è proprio quello delle Pensioni, seguono poi quello delle imposte sulle case, i correttivi sul regime fiscale agevolato sui redditi derivati dalle opere di ingegno (brevetti e marchi) e anche gli emendamenti volti ad agevolare il rientro nel Bel Paese dei ‘cervelli in fuga’.

Pensioni

In materia di riforma pensionistica, si concentra il più alto e significativo numero di richieste di modifica alla Legge di Stabilità. C’è chi propone un prestito pensionistico per l’uscita anticipata dal lavoro, chi ritiene debba estendersi la no tax area ai pensionati (ovvero l’intervento normativo volto all’esenzione del pagamento delle imposte fino a 8 mila euro per i pensionati con età superiore a 75 anni, e fino a 7.500 euro per gli under 75).

Attualmente la proposta della no tax area è stata rinviata al 2017, ma alcuni emendamenti, se accolti ed inseriti nella Legge di Stabilità, la anticiperebbero già dal 2016.

Piano Boeri

Altra importante modifica – tuttavia, difficilmente accoglibile considerata la presa di posizione del Governo nei giorni precedenti – è il ‘piano Boeri’ sulle pensioni flessibili che prevede l’uscita anticipata dal lavoro all’età di 63 anni e 7 mesi, purché si abbiano almeno 20 anni di contributi versati, prevedendo altresì una penalità intorno al 10% ma, al tempo stesso, garantendo un assegno pensionistico non inferiore ad una soglia minima.

Il piano presentato dall’Inps, allegato al rapporto intitolato ‘Non per cassa ma per equità’, contiene inoltre misure di intervento dirette ad abbattere la soglia di povertà tra le persone di oltre 55 anni e rimaste prive di lavoro con l’introduzione del cosiddetto SIA55 (Sostegno di Inclusione Attiva di 500 euro mensili).

Altri emendamenti

Infine, altri interventi correttivi presentati da alcuni gruppi parlamentari sono: l’estensione del sistema contributivo donna anche agli uomini; misure di staffetta generazionale per gli over 63, che permetterebbe a questi ultimi di andare in pensione prima favorendo l’ingresso di un giovane lavoratore full time o due part time; restano invece privi di ogni considerazione i lavoratori precoci e gli usuranti.