Nella giornata di ieri sono stati presentati gli emendamenti alla legge di stabilità 2016 e alla riforma delle pensioni che il governo Renzi intende mettere sul tavolo per l'anno venturo. Le novità sono parecchie anche se sembra divenire sempre più chiaro che molti di essi difficilmente saranno accolti e inseriti effettivamente nella manovra: da un lato si tratta, infatti, di eliminare il part-time, giudicato da più parti come un provvedimento di fatto 'inutile' perché costoso per aziende e lavoratori e che difficilmente potrà essere scelto, e di sostituirlo con il prestito pensionistico (APA) la cui appetibilità resta comunque tutta da discutere; dall'altro si vorrebbe intervenire sugli esodati, le donne, i lavori usuranti, i lavoratori precoci e i cosiddetti Quota 96 della scuola.
La questione è molto complessa anche perché difficilmente potrebbe arrivare il via libera dalla Commissione Bilancio soprattutto se si tratta di accrescere la spesa pubblica: in poche parole, sembra difficile che possano arrivare correttivi sostanziali, anche se il confronto in Parlamento è soltanto agli inizi.
Il prestito pensionistico APA: ultime news 10-11 riforma pensioni 2016 governo Renzi
L'emendamento n. 19.02 del senatore Santini del Partito Democratico intende istituire il cosiddetto prestito pensionistico APA come forma di flessibilità in uscita e come prima misura concreta di riforma delle pensioni per il 2016: i lavoratori ai quali mancheranno cinque anni al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia potranno presentare istanza ed accedere al beneficio dell'APA.
I lavoratori dovranno, comunque, avere dei requisiti: in primo luogo, trovarsi in stato di disoccupazione, in secondo luogo non essere beneficiari di altro assegno pensionistico di invalidità o straordinario, in terzo luogo dovranno essere titolari, una volta raggiunta la pensione, di un assegno che sia almeno il doppio della pensione minima.
Il prestito sarà pagato per due terzi dal lavoratore attraverso microprelievi sulla sua pensione, l'altro terzo sarà invece pagato dalla Stato.
Esodati, donne, precoci e usuranti: news 10-11 riforma pensioni Renzi per il 2016
La Commissione Bilancio dovrà, comunque, analizzare anche altri emendamenti che cercano di intervenire su tutte le materie previdenziali rimaste in sospeso da anni e sulle quali si attendeva una riforma strutturale delle Pensioni: in primo luogo, sono arrivati emendamenti di vario genere in vista dell'estensione delle salvaguardie agli esodati – quello che si chiede è di chiudere almeno questo capitolo in via definitiva; in secondo luogo, si cerca un provvedimento che permetta alle nate nell'ultimo trimestre del 1958 di accedere all'opzione donna; in terzo luogo si richiede lo stop alle ricongiunzioni onerose (come previsto tra i vari punti del piano Boeri); poi, si chiede lo stop delle penalizzazioni per i lavoratori che sono usciti prima del 2015; infine, si chiedono deroghe per i cosiddetti Quota 96 della scuola e per i lavori usuranti, come i macchinisti e i marittimi.
Emendamenti in arrivo anche per i lavoratori quindicenni, anche se tutto tace sulla questione 'precoci' in generale. Come interpretare l'assenza dei precoci dalle discussioni sulla riforma delle pensioni? Come valutate il prestito pensionistico? E il taglio ai vitalizi di cui non si discute più? Commentate pure e, per gli aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.