Sta per iniziare il confronto-scontro politico per quanto riguarda la legge di stabilità 2016 e la riforma delle pensioni che il governo Renzi dovrebbe definitivamente presentare entro la fine dell'anno. La tempistica è piuttosto stretta: domani 7 novembre si chiude la possibilità della presentazione degli emendamenti, mentre il 14 novembre la legge approda in Aula e inizieranno le discussioni parlamentari. Nel frattempo, sono almeno due le notizie fondamentali: da un lato, infatti, Tito Boeri, presidente dell'Inps, ha deciso di presentare in maniera organica la sua proposta che, a quanto pare, il governo Renzi non intende accogliere – sembra che, ultimamente, il bocconiano non sia più nelle grazie del premier; dall'altro, la minoranza DEM si prepara a dare battaglia al capo del governo e del suopartito su tutta una serie di questioni, dal contante alla Tasi, passando ovviamente per esodati, opzione donna e cancellazione delle penalizzazioni per coloro che sono usciti dal mondo del lavoro prima del 2015.

Il piano Boeri che non piace al governo Renzi: ultime news riforma pensioni e legge di stabilità

Mentre la legge di stabilità 2016 sta per arrivare alle discussioni parlamentari, si tratta di attendere un'altra settimana, arriva come un fulmine a ciel sereno la proposta di Tito Boeri per una riforma complessiva delle pensioni che sembra inchiodare il governo Renzi alle sue responsabilità. Il piano è semplice nella sua concretezza: in primo luogo, prevede una flessibilità in uscita a partire da 63 anni e 7 mesi con penalizzazioni massime del 10% (ritenute, da più parti, sostenibili per il lavoratore); fine del meccanismo delle ricongiunzioni onerose; forme di sostegno al reddito, a partire da 500 euro mensili, per coloro che a più di 55 anni si trovano senza lavoro e senza pensione; contributo di solidarietà, dunque tagli alle Pensioni d'oro superiori alla soglia di 3500 euro lordi mensili.

La proposta di Boeri di riforma del sistema pensionistico sembra essere complessiva ma sembra anche non piacere a Matteo Renzi: da un lato, l'uscita flessibile non ha mai convinto il premier come del resto il sostegno al reddito per gli ultra 55enni; dall'altro, il taglio alle pensioni d'oro e ai vitalizi sembra essere sempre di difficile applicazione in un paese come l'Italia.

Al momento, comunque, sembra che Renzi non accolga favorevolmente questa proposta di riforma delle pensioni.

Emendamenti minoranza DEM: ultime news riforma pensioni e legge stabilità 2016

Sembra che gli emendamenti che la minoranza DEM proporrà alla legge di stabilità 2016 saranno in numero di dieci e che toccheranno tutta una serie di questioni.

Innanzitutto, la questione del contante a 3mila euro: la minoranza chiederà in via emendativa di cancellare quella norma che viene interpretata come un ennesimo regalo all'evasione fiscale; sembra ovvio che non sia un provvedimento per rilanciare i consumi perché sono veramente poche le persone che possono maneggiare tanto contante per un acquisto singolo. Un altro emendamento sarà sull'abolizione della Tasi: si chiede che il terzo della popolazione con il reddito più alto la continui a pagare, l'idea è che chi è ricco la paghi, chi ha reddito basso, non la paghi. Sulla questione della riforma delle pensioni, invece, si chiede di espungere la norma che limita la proroga dell'opzione donna e di allargare la platea, quanto più è possibile, della settima salvaguardia degli esodati.

Che ne pensate della proposta Boeri? Un'uscita flessibile finalmente sostenibile anche da parte del lavoratore? E gli emendamenti della minoranza DEM? Renzi proseguirà da solo o seguirà le indicazioni? Commentate pure e cliccate su 'Segui' in alto per approfondimenti sulla materia.