Sindacati mobilitati per la riforma Pensioni mentre si discute della legge di Stabilità 2016 in Parlamento. Il 21 novembre prossimo, a Roma, è in programma la manifestazione nazionale promossa dalla Fiom di Maurizio Landini, che oltre a guidare il sindacato dei metalmeccanici della Cgil è anche il leader della Coalizione Sociale che aggrega movimenti e associazioni di "sinistra radicale" comunque alternativa al Partito democratico di Renzi. Non è da escludere, al momento, che alla manifestazione di Landini possa aderire anche l'intera Cgil di Susanna Camusso, magari insieme agli altri sindacati nel segno dell'unità manifestata nelle ultime settimane sulla piattaforma per la riforma pensioni.

Legge di Stabilità, Cgil: ci sarebbero risorse sufficienti per la flessibilità

Si chiede, tra l'altro, l'inserimento di nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro per un accesso più agevole e senza tante penalizzazioni a nuove formule di pensione anticipata che possano consentire ai lavoratori di andare in pensione a 62-63 anni, comunque almeno tre anni prima dei requisiti anagrafici richiesti dalla legge Fornero (66 anni e sette mesi). Secondo i sindacati la flessibilità in uscita sarebbe sostenibile dal punto di vista finanziario già nella manovra di bilancio di quest'anno. Un'operazione che potrebbe creare nuove opportunità di lavoro per i giovani oltre a restituire "giustizia sociale" ai "bastonati" della legge Fornero, che non sono solo gli esodati per i quali è pronta la settima salvaguardia ma anche quelle decine di migliaia di lavoratori che si sono visti innalzare drasticamente l'età pensionabile proprio quanto per loro mancava poco al "buen retiro".

"Ci sarebbero risorse sufficienti - ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso - non solo per le pensioni ma anche - ha sottolineato - per un vero piano che ci consenta di dare lavoro ai giovani".

Riforma pensioni, Camusso: Boeri ossessionato dal ricalcolo contributivo

Le nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata non possono essere finanziate con risorse recuperate nello stesso ambito previdenziale, secondo le proposte del sindacato rosso che critica fortemente il piano proposto invece dal presidente dell'Inps Tito Boeri.

"Le risorse per avviare la flessibilità - ha detto Susanna Camusso in un'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera - non possono venire tutte dal sistema previdenziale anche se nel tempo - ha sottolineato - i costi si ripagano". A pensarla allo stesso modo anche il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio Cesare Damiano.

Non mancano le critiche della Cgil al piano Boeri. "Il presidente dell'Inps - ha detto la Camusso - mi sembra davvero ossessionato dal ricalcolo contributivo. Come se i contributi versati dai lavoratori - ha aggiunto - dessero vita a una proprietà ingiusta". La Cgil contraria ai tagli alle pensioni d'oro? Per niente, anzi. Ecco come la spiega Susanna Camusso replicando alla proposta di Boeri. "Un conto - ha detto - è un tetto oltre il quale le pensioni in essere possono contribuire alla solidarietà. Altro conto - ha sottolineato contestando il piano Inps - è fare un ricalcolo generale o considerarle - ha spiegato - sullo stesso piano dei vitalizi dei parlamentari". Queste le ultime dichiarazioni della Camusso sulla riforma pensioni mentre le organizzazioni sindacali si preparano a una "grande mobilitazione unitaria".

Ancora non è stato definito il piano d'azione di Cgil, Cisl e Uil che sulla questione previdenziale si muovono in maniera unitaria, ma per il 21 novembre prono è già pronto a scendere in piazza la Fiom guidata da Maurizio Landini, vera spina nel fianco del Governo Renzi.