Se non ci fosse stata la triste vicenda degli attentati di Parigi, la notizia del bonus di 500 euro agli studenti maggiorenni della Scuola italiana sarebbe stata la più commentata e polemizzata. Il miliardo di euro promesso dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a favore della cultura comprende, infatti, anche la card contenente il bonus da spendere in acquisti culturali a favore dei circa 550 mila studenti che, nel 2016, compiranno 18 anni.

Bonus 500 euro studenti: come quello dei prof, si attende il provvedimento su come spenderlo

Un bonus del tutto simile a quello versato ai docenti poco più di un mese fa, da spendere in libri, entrate ai musei, teatri, concerti, cinema.

Ma anche per gli studenti arriverà, come per i prof, un provvedimento contenente paletti ed istruzioni su cosa comprare e in che modo.

Tuttavia, l’iniziativa non ha proprio del tutto convinto loro stessi, gli studenti, ma anche gli adulti. In tanti l’hanno presa come l’ennesima mossa elettorale del Premier per accaparrarsi le simpatie del Partito Democratico. Tanto è vero che su Facebook viene ampiamente condivisa una immagine nella quale campeggia lo slogan: “Non svendo la mia dignità per 500 euro”. In più, dal 2016, diventando maggiorenni, gli studenti che riceverannoil bonus potranno votare.

I motivi del dissenso sul bonus agli studenti

Sui giornali la polemica è perfino più articolata, sottile e tocca ambiti più estesi.

Ascanio De Sanctis di Roma ha scritto oggi una lettera a “La Repubblica” definendo l’iniziativa sicuramente meritevole, ma polemizza per la mancanza di altre iniziative più efficaci per promuovere la cultura. In più, si tratta di una elargizione a pioggia, senza distinguere chi davvero ne abbia bisogno. E allora, propone il lettore, perché non fare in modo che la cultura entri a scuola? Più film, più musicisti che si esibiscano nelle aule.

Oppure consentire ai 18enni di entrare gratis, per un anno, nei cinema, teatri, spettacoli e rimborsare le strutture del biglietto di entrata.

Più radicale è il commento di Angelo Tirelli di Milano, sul Corriere della Sera: il bonus va contro ogni logica perché non si sa come verrà speso. Sarebbe stato più utile farlo accreditare tramite il controllo della stessa scuola.

Giuseppe Costarella, invece, torna sulla priorità ai più bisognosi: 500 euro andranno certamente a chi ne ha di bisogno, ma anche a tanti che non ne avrebbero necessità. A discapito dei 400 mila cittadini (anche bambini) che non possono permettersi farmaci utili. E’ una questione di priorità.