Pensione anticipata che rimane così com’è almeno fino all’inizio del 2016. Assodato questo aspetto, chiarito ormai da un mese dal premier Matteo Renzi, restano da risolvere i nodi più significativi che riguardano la Legge di Stabilità 2016 in riferimento alla settima salvaguardia degli esodati e all’opzione donna (aspettativa di vita e proroga al 2018). Dopo il vaglio del Senato, le speranze che venga messa mano al testo e che i due provvedimenti siano cambiati ricadono tutte sull’esame della Camera dei Deputati. Andiamo a riepilogare, dunque, la situazione riguardo la flessibilità in uscita, opzione donna e settima salvaguardia.
Flessibilità in uscita, pensione anticipata da modificare nel 2016: non si sa ancora come!
Il tema è apparentemente fermo ma, in realtà, non è da escludere che siano già iniziati i lavori di studio su come intervenire ad inizio anno. Del resto, Matteo Renzi è stato molto esplicito: il governo ha avuto bisogno di prendere del tempo per evitare che, con l’obiettivo di concedere maggiore flessibilità in uscita, venissero commessi errori gravi sulla riforma della pensione anticipata. Insomma, ragionava e probabilmente ragiona ancora il premier, bisogna evitare ad ogni costo un caso esodati 2.0.
Opzione donna e settima salvaguardia esodati: ultime novità
Gli obiettivi annunciati da Cesare Damiano e sostenuti da diversi parlamentari riguardano l’eliminazione dell’aspettativa di vita per l’opzione donna, così da consentire alle signore che per pochi mesi non avrebbero i requisiti di evitare la beffa.
Più complessa appare la proroga al 2018 dell’opzione contributiva: le interessate stanno avviando una mobilitazione soprattutto grazie al web, auspicando in una buona riuscita dell’iniziativa sulla falsariga della Class Action che, anche se non nelle aule dei tribunali, sta portando i primi risultati da un punto di vista politico.
Chiudiamo, infine, con gli esodati. I Comitati hanno lamentato nei giorni scorsi che migliaia di lavoratori (almeno 20 mila) resterebbero fuori dal provvedimento di settima salvaguardia attuale. Anche Damiano ha confermato questo particolare ed ha promesso un intervento alla Camera: si cercherà di tutelare, in particolare, coloro che nel 2011 hanno assistito familiari affetti da gravi disabilità mentre dovrebbero rimanere esclusi coloro che hanno beneficiato dei permessi garantiti dalla legge 104. La speranza, però, è che si trovi una soluzione inclusiva che sappia porre la parola fine alla vicenda che, ormai, si trascina dal 2011.