Dopo che la Commissione Bilancio al Senato ha dichiarato l'inammissibilità degli artt. 18 e 19 del disegno di legge di stabilità, riguardanti l'estensione dell'opzione donna e della settima salvaguardia per gli esodati, il testo passerà alla Camera nei primi di dicembre. Intanto, sono già pronti gli emendamenti alla legge di stabilità che la maggioranza presenterà nel corso dell'esame alla Camera visto che, stando alle prime indiscrezioni, avrebbero già trovato un accordo con il Governo.

Esodati e lavoratrici, in arrivo le modifiche proposte dalla maggioranza

Nodo esodati e opzione donna sono gli argomenti maggiormente discussi durante l'esame del ddl di stabilità in Commissione Bilancio al Senato visto che, secondo alcune forze politiche, le misure introdotte necessitano di alcuni correttivi. Il meccanismo dell'opzione donna, prevede l'uscita anticipata per le lavoratrici dopo aver raggiunto almeno 57 anni di età anagrafica (58 per le lavoratrici autonome) e 35 anni di versamenti contributivi entro il 31 dicembre 2015, a condizione che il loro assegno venga calcolato interamente con il metodo contributivo. Il ddl di stabilità ha escluso, però, le lavoratrici nate nell'ultimo trimestre del 1958 che, con l'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita rimarrebbero ancora penalizzate dal momento che, dal 2016 saranno costrette a lavorare 4 mesi in più.

Quanto alla settima salvaguardia per gli esodati , è prevista la discussione di una probabile estensione della misura di tutela anche per i lavoratori in mobilità, del trattamento speciale edile e dei lavoratori che nel 2011 hanno fruito dei permessi per assistere familiari con disabilità, oltre ad includere nella tutela anche i lavoratori agricoli e stagionali.

Sono questi i maggiori punti che dovrebbero essere discussi alla Camera su cui la maggioranza e il Governo avrebbero già trovato l'accordo.

Chiesta la flessibilità in uscita sperimentale

Un altro emendamento dovrebbe riguardare l'abolizione delle penalizzazioni applicate sugli assegni previdenziali dei lavoratori che hanno richiesto il trattamento pensionistico prima del 2015.

Le decurtazioni pari all'1-2% sono state introdotte dalle norme contenute nella riforma Fornero entrata in vigore nel 2012. Dopo la volontà del Governo di riaprireil tema della flessibilità in uscita a partire dal 2016 , gran parte della maggioranza sarebbe pronta a proporre una forma di flessibilità in via sperimentale con lo scopo di eliminare le rigidità della Legge Fornero.