I dati dell’ISTAT sul mercato lavorativo italiano ci dicono che il dato generale sulla disoccupazione nel nostro Paese è migliorato. Al contempo, però, da una parte ci sono i giovani sempre più tagliati fuori dal mondo del lavoro e dall’altra ci sono gli over 50 che rappresentano la maggioranza degli occupati in Italia.

Questo dato, secondo l’Istituto di Ricerca, evidenzia il progressivo invecchiamento della popolazione italiana. Negli ultimi tre anni, infatti, si è registrato un aumento di occupati oltre i 50 anni per 900mila unità, mentre i lavoratori tra i 35 e i 49 anni sono diminuiti di 450mila unità.

Inoltre gli over 50 avrebbero una partecipazione più attiva al mercato del lavoro anche in virtù delle norme della legge Fornero che hanno reso più ‘difficile’ l’ottenimento del pensionamento.

Un miglioramento non effettivo

In Italia, oggi, il tasso di disoccupazione è dell’11,5 per cento. È il livello più basso dal dicembre 2012, eppure questo non è un dato realmente positivo. Perché di fatto gli occupati su base mensile sono diminuiti nell’ultimo trimestre (-30.000). E coloro che, dopo aver perso il lavoro, decidono di non cercarne un altro, diventano ‘inattivi’ e non vengono contati tra i disoccupati. Inoltre, i dati ISTAT ci dicono che gli inattivi in generale sono aumentati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+1,4%).

Il problema giovani e il confronto col resto d'Europa

Ad ottobre i disoccupati ‘giovani’, ovvero coloro che hanno tra i 18 e i 24 anni di età, sono aumentati dello 0,1% rispetto al mese precedente. Da questo calcolo, però, sono esclusi gli inattivi, ovvero coloro che non hanno e non cercano un lavoro perché impegnati in altre attività, nella maggior parte dei casi trattasi di studenti.

Il dato rimane spaventosamente alto: il 39% dei giovani Italiani che non studia non ha un lavoro.

Nel resto d’Europa le cose non vanno meglio: in Francia il tasso di disoccupazione oggi è arrivato al 10,6%: è il dato più alto degli ultimi 18 anni. Per quanto riguarda i giovani francesi, risulta che il 24,6% è disoccupato. La Spagna è quella che se la passa peggio tra i Paesi dell’Europa Centro-Occidentale: il tasso totale di disoccupazione è in calo da diversi mesi, ma rimane fermo al 21%, quasi il doppio rispetto ad Italia e Francia.

In Germania le cose vanno decisamente meglio: a dicembre i disoccupati totale sono scesi al 6,3%: il dato migliore dall’unificazione. Si è registrato tra i disoccupati un calo di 13.000 unità, nonostante le previsioni parlassero ‘solo’ di 5.000 potenziali ex disoccupati.