Manca poco più di una settimana all’inizio delle prove dell’esame avvocato 2015 che si terranno nei giorni 15, 16 e 17 dicembre. Seguiremo per voi gli aggiornamenti con puntuale attenzione, segnalandovi in tempo reale le possibili soluzioni alle tracce che verranno pubblicate su questo network - cliccate perciò sul tasto ‘segui’ in alto accanto al nome dell’autore, per riceverle via mail - per un confronto sulle eventuali diverse interpretazioni giuridiche.
Intanto, in attesa di sostenere le prove scritte, sui principali portaligiuridici sono state pubblicate molte informazioni utili su come affrontare al meglio l’esame per l'abilitazione forense.
Sono stati pubblicati suggerimenti e schemi al fine di redigere quanto meglio sia i pareri che le gli atti; sono inoltre disponibili le tracce assegnate durante gli anni passati e le relative soluzioni: pareri e atti redatti da esperti giuristi, da leggere attentamente e tenere presente come parametro di riferimento.Infine, visto che la ‘speranza’ che sicuramente accomuna tutti i candidati all’esame di avvocato è quella di riuscire a scovare la sentenza giusta – quella da cui è stata estrapolata la traccia - e le massime giurisprudenziali più utili per commentare la soluzione del caso e a redigere un elaborato organico dal punto di vista logico-giuridico, è senz’altro utile passare sinteticamente in rassegna alcune importanti pronunce di legittimità.
Dopo le ultime emessedella Corte di Cassazione Civile, si elencano di seguito alcune sentenze penali.
Sentenze 2015 della Corte di Cassazione penale
In materia di indagini preliminari e archiviazione, si segnala la sentenza n. 46797/2015, VI sez., secondo cui in base alla natura plurioffensiva del delitto di peculato, la persona danneggiata dalla condotta appropriativa del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio assume la qualità di persona offesa dal reato, ed è pertanto legittimata a proporre opposizione alla richiesta di archiviazione.
In tema di impugnazione e misure di sicurezza, la sentenza n. 24402/2015 I sez., ha stabilito che avverso il provvedimento che conferma l’eseguibilità di una misura di prevenzione rimasta sospesa per lo stato di detenzione carceraria del destinatario, non è possibile esperire ricorso per cassazione, bensì l’appello ai sensi dell’art.
10 del decreto legislativo n. 159/2011.
In materia di reati contro la famiglia, la sentenza n. 44765/2015 VI sez., sancisce che in assenza di diversa specifica indicazione del giudice civile in sede di determinazione dell’assegno di mantenimento, nel caso di genitore lavoratore non affidatario, l’importo degli assegni familiari destinati al figlio minore concorre ad integrare la somma periodicamente corresponsione dallo stesso.
In materia di stupefacenti, la sentenza n. 41693/2015 ha stabilito che, nel rideterminare la pena calcolata a titolo di continuazione tra reati di detenzione illecita di droghe “pesanti” e di droghe “leggere”, attesa la più favorevole cornice edittale applicabile a seguito della pronuncia della sentenza n.
32/2014 della Corte Costituzionale, il giudice dell’esecuzione può rielaborare il rapporto tra “reato-base” e “reati-satellite” modificando l’individuazione del reato più grave.
Con la sentenza n. 36350/2015 la Corte di Cassazione ha accertato in modo definitivo l’esistenza di una associazione per delinquere (cosiddetta Calciopli), strutturata sull’intero territorio nazionale, composta da dirigenti di una importante società calcistica, da ‘vertici e non’ dell’ambito arbitrale e della Federazione Italiana di Calcio, il cui fine era la commissione sistematica di frodi sportive dirette a condizionare le gare del campionato di calcio negli anni 2004 e 2005 nonché l’alterazione dei risultati sportivi.