La Commissione Bilancio della Camera sta lavorando quotidianamente sugli emendamenti pervenuti per la Legge di Stabilità. Il 14 dicembre è un giorno importante per molti pensionati perché è stato approvato proprio dalla Commissione, un emendamento che di fatto anticipa di un anno l’ampliamento della no tax area. Altro punto importante è il congelamento del conguaglio pensione da restituire a gennaio, pensione che così viene quanto meno salvaguardata. Ecco le novità provenienti da Montecitorio, a pochi giorni dall’approvazione della manovra finanziaria del Governo Renzi.
No tax area e perequazione delle pensioni
L’uso della terminologia inglese a volte fa solo una gran confusione e rischia di non far capire bene la portata di alcuni provvedimenti. Uno di questi, la no tax area, altro non è che l’esenzione dalle tasse per le Pensioni considerate più misere. La Commissione Bilancio ha approvato l’emendamento che di fatto anticipa già dal 2016 l’esenzione che era stata prevista per il 2017. Si tratta di un ampliamento dei beneficiari di questa esenzione che prima spettava solo ai pensionati sotto i 75 anni con assegni al di sotto di 7.500 euro ed a quelli più avanti con l’età, con assegni fino a 7.750 euro. Le soglie sono state portate rispettivamente a 7.750 ed 8.000 euro ed in parole povere, sempre rispettando i requisiti prima citati, questi pensionati non pagheranno le imposte sul reddito.
Secondo le stime della Commissione Lavoro, questo provvedimento interesserà oltre 6 milioni di pensionati. Viene inoltre bloccato il paventato rimborso che i pensionati avrebbero dovuto dare indietro con la rata di gennaio per via del mancato aumento dell’inflazione rispetto alle previsioni. In altri termini, a gennaio i pensionati, per via del mancato aumento del costo della vita rispetto allo 0,3% anticipato dall’INPS nel 2015, avrebbero dovuto restituire la perequazione ricevuta.
Così non sarà e quanto meno, le pensioni in pagamento a gennaio, saranno identiche a quelle percepite fino a dicembre.
Aggiornamenti su opzione donna, salvaguardia esodati ed ammortizzatori sociali
Niente di nuovo sul fronte dell’opzione donna che resta così come era, con i 3 mesi di aspettativa di vita che penalizzano le lavoratrici che raggiungono i requisiti nell’ultimo trimestre del 2015.
C’è però un emendamento che ancora deve passare che userebbe parte dei fondi stanziati (2.5 miliardi) per il provvedimento, per coprire anche queste lavoratrici. Nessun miglioramento ancora per la settima salvaguardia esodati e per coloro che rischiano di essere tagliati fuori come i percettori della legge 104 nel 2011. Nel campo degli ammortizzatori sociali, via libera alla conferma per il 2016 della Dis-Coll, la disoccupazione per i lavoratori con contratto di collaborazione che era stato lanciato nel 2015 solo in via sperimentale.