La sentenza 70 del 2015 con cui la Corte Costituzionale bocciò il blocco alla perequazione delle Pensioni voluto dalla Legge Fornero terminerà i suoi effetti a partire dal 1° gennaio 2016. Infatti, le pensioni che erano state congelate dal Governo Monti, saranno rivalutate proprio a partire dal prossimo mese. Per molti pensionati, l’importo dell’assegno salirà di diversi euro, in base all’entità della pensione percepita. Vediamo a quanto ammonteranno questi aumenti scaglione per scaglione.

Bonus Poletti e adeguamento delle pensioni

La sentenza della Consulta di cui stiamo parlando, ha obbligato il Governo in primo luogo a prevedere dei rimborsi per quanto effettivamente avevano perso i pensionati per via della Legge Fornero.

Fu così che si decise di concedere un rimborso forfettario ed una tantum a tutti i pensionati vittime del blocco (quasi tutti) lo scorso agosto. Il famoso “Bonus Poletti” di cui tanto si era parlato e che tante polemiche ha scatenato, ha concesso rimborsi anche di 800 euro a molti pensionati. La sentenza però, oltre a dichiarare incostituzionale la norma che bloccava le pensioni, quindi a dichiarare illegittimo il mancato adeguamento alla perequazione delle pensioni, di fatto, obbligava il Governo a sbloccarle e quindi ad adeguarle. Ecco perché adesso, i pensionati si vedranno adeguare gli importi mensili dei propri assegni all’aumento dell’inflazione per tutti gli anni di blocco. Gli aumenti, così come fu con il rimborso una tantum, non saranno uguali per tutta la platea di pensionati interessati, ma saranno diversi in base all’importo delle pensioni percepite.

Di quanto aumenteranno le pensioni?

Il Decreto Legge 65/2015 che ha stabilito gli aumenti di queste pensioni, interessa gli assegni compresi tra 3 e 6 volte il minimo. In parole povere, sono esclusi i pensionati con assegni fino a 1.400 euro al mese che non hanno subito il blocco della Fornero e quelli con assegni oltre i 3.400 euro che non sono stati inseriti nemmeno nei rimborsi del Bonus Poletti.

Per le pensioni tra i 1.600 euro ed i 2.200 euro, quelle tra 3 e 4 volte il minimo, gli aumenti di gennaio saranno di circa 100 euro al mese, al netto di quanto perderanno per via dell’inflazione a zero del 2016 e della necessità di restituire quanto percepito in più in via previsionale da gennaio 2015. Per i pensionati fino a 2.700 euro invece gli assegni saranno incrementati di 48 euro. Per l’ultima fascia, quella fino a 3.400 euro invece solo 22 euro.