Emendamenti e proposte che in questi giorni stanno impegnando la Camera sulla Legge di Stabilità interessano il capitolo esodati, molto da vicino. Per molti c’è bisogno di estendere il provvedimento ad altri soggetti che in prima battuta, nel testo originario della manovra finanziaria, erano rimasti esclusi. Problemi di coperture e mancanza dei fondi sufficienti sembrano un ostacolo difficile da superare per un' immediata estensione del provvedimento, tanto che già si paventava l’ipotesi di una ennesima salvaguardia, l’ottava.

Il Ministro Poletti chiude il discorso esodati

A fare un po’ di chiarezza sulla vicenda degli esodati, ci ha pensato il Ministro del Lavoro Poletti in una intervista. Il Ministro ha ribadito come la settima salvaguardia inserita nella Legge di Stabilità sia un provvedimento che mira a risolvere del tutto il problema esodati. In pratica, il Ministro ha dichiarato che questa sarà l’ultima salvaguardia e che difficilmente ci saranno correttivi con degli emendamenti. Sempre Poletti ha anche detto che spesso si confondono gli esodati con altri soggetti che avrebbero bisogno di una flessibilità in uscita che presto diventerà argomento principale di un provvedimento dell’Esecutivo. La situazione è diversa, le salvaguardie sono nate per quelli che la Fornero lasciò senza tutele, ma non tutti i penalizzati dalla riforma del Governo Monti possono essere considerati esodati.

Il Ministro sulle pensioni d’oro e sulla flessibilità

Poletti nella sua intervista ha abbracciato il problema previdenziale a tutto tondo. Sulla proposta dell’INPS, quella che è pubblicata sul sito ufficiale dell’Istituto di previdenza, che mira a ridurre le Pensioni superiori a 3.500 euro al mese, il Ministro Poletti fissa bene il ruolo del Governo rispetto a quello di Boeri e dell’INPS.

Il Governo ed il Parlamento sono gli unici che devono legiferare e deliberare su correttivi e misure anche per il capitolo pensioni. L’INPS dovrebbe attenersi al suo ruolo, che è quello di gestione del sistema pensioni italiano e nulla più. In parole povere, Poletti ha invitato Boeri a stare al suo posto, a maggior ragione visto che il Governo, nei prossimi mesi dovrebbe essere in grado di proporre una riforma del sistema pensionistico che cercherà di far andare prima in pensione i lavoratori.

Il problema del mancato inserimento già in Stabilità, di qualche misura per agevolare l’uscita dal mondo del lavoro è esclusivamente colpa delle coperture finanziarie. Queste, ribadisce il ministro, sono obbligatorie, nella contabilità generale di uno Stato, le misure coime queste devono essere coperte lo stesso anno in cui vengono realizzate. Ecco perché il Governo è al lavoro per approntare una riforma del sistema previdenziale che sia sostenibile dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale.