Il presupposto dei vertici di Stato è quello di pensare che l'intera popolazionesia perfettamente informatizzata ed al passo con le nuove tecnologie o magari non ci sono fondi per mandare lettere cartacee a casa degli italiani. Non c’è altra spiegazione alle notizie di questi giorni che riguardano milioni di cittadini. Infatti, nessuna comunicazione da parte dell’Inps arriverà nelle case della gente, sia per il consueto modello reddituale che per la famosa busta informativa sulla pensione futura.
Busta arancione, Boeri deluso
Secondo il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, la busta arancione, quella che avrebbe consentito a tutti gli italiani di poter calcolare, oggi, l’ammontare del futuro, proprio assegno pensionistico, doveva essere una novità importante per permettere un più diretto e franco rapporto tra Previdenza Sociale ed utenza.
In via sperimentale l’INPS ha messo in partenza 150mila buste arancioni che saranno presto recapitate ai diretti interessati. Purtroppo però, il Governo non ha inserito niente nella Legge di Stabilità per fare in modo che la sperimentazione venisse estesa a tutti. Su questo punto, Boeri si è detto molto "deluso ed amareggiato" perché adesso, "i cittadini saranno costretti a procurarsi il PIN per i servizi telematici INPS per poter usare il calcolatore on line e sapere quale pensione gli toccherà una volta raggiunti i requisiti". In altri termini, dovranno fare tutto da soli e per Boeri questo significa "ledere un diritto sacrosanto dei contribuenti, che è quello di essere informati". Secondo il Presidente così facendo, "si continua sulla falsariga di tutti i Governi precedenti che non hanno mai pensato di informare i cittadini sugli importi di pensione che percepiranno per non scatenarne una immediata contestazione".
In definitiva, l’INPS manderà a casa le lettere solo ai 150mila già previsti, mentre gli altri devono trovare una via diversa per ottenere le informazioni previste dalla busta arancione.
Modello Red, il rischio è alto per molti pensionati
I pensionati che hanno trattamenti pensionistici legati al reddito e cioè maggiorazioni sociali, assegni familiari, assegni di invalidità e Pensioni integrate al minimo, devono stare attenti, rischiano di perdere tutta la pensione o la parte di essa collegata al reddito.
Per evitare di incorrere in questi problemi, i pensionati devono tenere ben a mente che entro il 31 marzo 2016, dovranno comunicare all’INPS i propri redditi 2014, attraverso il consueto modello Red. Il problema è che l’INPS non invierà, come faceva ogni anno, la lettera a casa del pensionato, quella con il modellino munito di codice a barre identificativo, con cui informava il pensionato dell’adempimento necessario.
Il pensionato dovrà scegliere da solo la via per consegnare il modello Red all’Istituto o tramite il PIN, oppure facendosi assistere da Caf e Patronati o direttamente agli sportelli INPS. Se comunque il pensionato ha già provveduto a presentare la dichiarazione dei Redditi, 730 o modello Unico, non è necessario produrre anche il Red.