L'invio della busta arancione, ovvero il documento che permetterebbe ai contribuenti di conoscere l'ammontare della propria futura pensione, per gli italiani potrebbe diventare un miraggio. Il Parlamento, infatti, non ha approvato l'emendamento che darebbe la possibilità dell'inoltro della busta arancione alla maggior parte dei lavoratori del territorio nazionale. Dopo che Cesare Damiano si era espresso sulla riforma pensioni, tale provvedimento è stato considerato dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, un fatto molto grave, durante il convegno all'Università Cattolica di Milano.

Riforma pensioni: le parole di Tito Boeri

"Le risorse per l'invio della busta arancione ci sono e non costerebbe nulla alle casse pubbliche. Speravamo che questa venisse inserita nella legge di stabilità. Verranno mandate le 150.000 buste che erano già previste ma non potremo mandarne altre. Noi non abbiamo oggi la possibilità di poter mandare a casa a coloro che non hanno preso il pin, la celeberrimabusta arancione se non in quantitativi totalmente al di sotto delle necessità. Questo è un fatto davvero grave, perché rappresentava un diritto per gli italiani che hanno fin da quando sono state cambiate le regole pensionistiche nel 1996".

Tito Boeri, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ha poi aggiunto che tra l'altro era una cosa che quella legge prevedeva.

Per molti anni, infatti, i governi e i presidenti dell'Inps non hanno voluto farlo più per paura di subire delle reazioni non proprio positive da parte dei contribuenti. L'Inps ha deciso di informare ma secondo quanto detto da Boeri non "viene messo nelle condizioni di attuarla fino in fondo.

Poi l'invito di Tito Boeri nei confronti dei cittadini: "Prendete il pin e fate una simulazione.

Proveremo ad individuare altri metodi per far giungere questa corrispondenza a casa dei nostri italiani. Era stato chiesto al Parlamento di prendere la questione con attenzione, speravamo che questa venisse affrontata ma purtroppo così non è stato. Arrivati a questo punto invieremo le 150.000 buste arancioni che sono già pronte e qualcun'altra nel nuovo anno, ma è necessario trovare un altro modo per farlo".