Dalla voglia di creare chiarezza alla confusione il passo è breve. Così la delega del Governo rischia di portare sul baratro gli aspiranti docenti. I concorsi non permetteranno di accedere alla professione ma di divenire tirocinanti. Il Miur cerca dissuadere gli animi facendo riferimento all'apertura di un tavolo per le trattative e definisce l'abilitazione non intoccabile. Il M5S insorge per tutelare i candidati al concorso indetto dal Ministero ed anche i rappresentanti sindacali sono pronti a dare battaglia.

Un tirocinio umiliante

Chi vuole divenire insegnante deve superare un concorso pubblico, ma non per insegnare ma per accedere ad un tirocinio pagato appena 300 euro al mese.

Questo è quello che è stato sancito dal progetto Buona Scuola. In merito a ciò il governo può avvalersi di una serie di deleghe, tra cui la possibilità di effettuare un: “riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria”, attraverso “l’introduzione di un sistema unitario e coordinato”. Che tradotto starebbe a significare che i TFA e PAS, sostenuti per 12 mesi con un costo di 3 mila euro, non hanno più valore, nonostante siano ancora vigenti. Ma per divenire insegnati si dovrà partecipare e superare il concorso a cattedra del 2016 e sostenere concorsi che consentiranno l'accesso ad un tirocinio. Le mansioni saranno le medesime di quelle dei docenti e la finalità sarà anche quella di sostituire docenti mancanti.

Gli abilitati TFA e PAS sono pronti a dare battaglia ed a diffidare il Miur. L'ingiustizia principale, lamentata dai diretti interessati, sta nel dovere costringere una larga fascia di docenti abilitati a ricominciare il loro percorso da zero. Insorge anche il M5S che definisce questo concorso una farsa ed uno sfruttamento di persone già abilitate, che insegnano da anni, avendo pagato l'abilitazione di tasca propria.

Il Miur asserisce che nulla è certo, ma c'è un tavolo di lavoro aperto per le trattative. Anche se, il Ministero afferma che la sua preoccupazione principale è quella di inserire negli istituti scolastici personale competente.