Sono state ufficializzate dal Miur, con la nota numero 40816 del 21 dicembre 2015, le "direttive" sulle nuove disposizioni per l'uscita dal lavoro e l'accesso al pensionamento degli insegnanti e del personale Ata, con effetti a partire dall'1 settembre del 2016. Le apposite istanze - come spiega la nota del Ministero dell'Istruzione, università e ricerca diretto dal ministro Stefania Giannini - si dovranno presentare mediante sistema telematico online entro e non oltre il 22 gennaio 2016. Entro la stessa data, i lavoratori della Scuola che non hanno ancora raggiunto i requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso al trattamento previdenziale potranno formulare l'istanza per trasformare il loro contratto di lavoro da full time a part time.

Scuola, ecco come presentare la domanda per il pensionamento

Contestualmente verrà riconosciuto a questi docenti e lavoratori Ata l'accesso al prepensionamento con la cosiddetta formula del part time, prevista per altre categorie di lavoratori nella legge di Stabilità 2016. E' stata fissata per il 28 febbraio del 2016, invece, la scadenza dei termini per la presentazione della domanda di pensionamento dei presidi e dirigenti scolastici. Chi andrà in Pensioni con i requisiti anagrafici e contributivi previsti prima dell'entrata in vigore della legge Fornero - e che dunque era al lavoro il primo gennaio del 2012 - potrà andare in "buen retiro", con età pensionabile e contributiva sempre più alte.

'Esodati della scuola', ancora da risolvere la vicenda Quota 96

Per accedere alla pensione di vecchiaia, infatti, l'età richiesta è quella dei 66 anni e sette mesi già compiuti entro e non oltre il 31 agosto del 2016. Chi vuole richiedere l'accesso alla pensione anticipata, malgrado le penalizzazioni seppur ridotte con la manovra di bilancio, potrà farlo se ha raggiunto quota 41 e dieci mesi di contributi per le donne e quota 42 per gli uomini, entro e non oltre il 31 dicembre del 2016.

"Si tratta di soglie sempre più alte e improponibili - ha commentato in una nota Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Cisal - per un settore usurante quale è quello della scuola". Resta da risolvere per quanto riguarda le pensioni dei lavoratori della scuola la questione dei docenti e del personale Ata della cosiddetta Quota 96, che insieme agli esodati sono stati tra i lavoratori più penalizzati dalla riforma pensioni Monti/Fornero.