Non sembrano per niente ridotte le distanze tra maggioranza e minoranza del Partito democratico silla riforma Pensioni. Da una parte il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che spiega che il Governo Renzi ha fatto il possibile in materia previdenziale nella manovra di bilancio, dall'altra il presidente della comissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che insiste per su una riforma delle pensioni che introduca nuovi elementi di flessibilità per uscire prima dal lavoro e accedere ai prepensionamenti.
Sistema previdenziale, Poletti: i dati dell'Istat non ci sorprendono
"Tutto quello che pensavamo di poter fare sulle pensioni - ha detto oggi il ministro del Lavoro - lo abbiamo inserito nella legge di Stabilità 2016". Il responsabile del Welfare ha spiegato che l'esecutivo andrà avanti con sul percorso intrapreso. "Per esempio - ha spiegato l'esponente del Governo Renzi - la no tax area pensionati, che vogliamo ridurre - ha sottolineato - per fare in modo che ci sia un minor onere di tasse sulle pensioni più basse". Poi ci sono gli interventi per salvaguardare gli esodati e quelli per estendere l'opzione donna, la riforma pensioni organica e complessiva arriverà il prossimo anno. "I dati di oggi - ha detto Giuliano Poletti commentando i dati Istat che vedono oltre 6milioni di italiani sotto la soglia di 1.000 euro al mese - non sorprendono.
Sono la rappresentazione - ha spiegato a margine della visita allo stabilimento della Wbo Italcables di Caivano (Napoli) - della storia previdenziale del nostro Paese".
Damiano (Pd): sulle pensioni proposte ci sono, serve volontà politica
Secondo la minoranza dem, invece, si può e si deve intervenire subito sulla questione previdenziale in particolare per introdurre nuove formule di flessibilità che consentano più agevolmente l'accesso alla pensione anticipata.
Cesare Damiano, dell'area dem "Sinistra è cambiamento, ricorda all'esecutivo che ci sono diversi ddl già presentati dai parlamentari del Partito democratico. I "principali" ddl, ha spiegato il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, riguardano "la flessibilità, il contributo di solidarietà sulle pensioni cumulate ai vitalizi, l'istituzione di una pensione di base".
Damiano ritiene l'operazione flessibilità sostenibile dal punto di vista finanziario. "Per finanziare le nostre proposte - ha detto l'ex sindacalista della Cgil - si potrebbe anche utilizzare una parte dei risparmi dal sistema pensionistico che, nel periodo 2012-2060 - ha spiegato - saranno di oltre 350miliardi di euro". Ma aldilà delle proposte e delle coperture finanziarie non sembra esserci al momento la volontà politica del governo di andare voler avanti in questa direzione. "Quello che non si può dire - ha affermato oggi Damiano - è che non ci siano le proposte, basta - ha sottolineato - che esista la volontà politica di applicarle".