Sulla questione del licenziamento con le regole del Jobs Act di Renzi si sta facendo strada l’ipotesi di un provvedimento veloce del Governo, anche prima del prossimo Natale. L’argomento, infatti, potrebbe trovare soluzione nel pacchetto dei decreti attuativi riguardanti la riforma della Pubblica amministrazione,nel senso diescludere gli statali dall'applicazione del Jobs Act.Il Governo, in questo modo, giocherebbe d’anticipo rispetto al calendario dei lavori che ha fissato per la prossima primavera, in occasione dell’approvazione del Testo Unico, la risoluzione della querelle su come i dipendenti pubblici devono rapportarsi nei confronti dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Statali licenziabili con il Jobs Act di Renzi: la sentenza della Cassazione del 7 marzo 2015

L’adozione di un provvedimento da parte del Governo si è reso necessario in seguito alla sentenza dello scorso 7 marzo con la quale la Corte di Cassazione ha deciso che ai lavoratori pubblici dovranno essere applicate le stesse regole dei lavoratori privati, ovvero quelle fissate dal Jobs Act. Pertanto, al pari dei dipendenti privati, anche gli statali potrebbero essere licenziati senza una giusta causa, per motivazioni economiche e senza che il datore di lavoro sia obbligato al reintegro, ma solo al versamento di un risarcimento.

Ricordiamo che, secondo la Cassazione, tale norma va applicata a partire dal giorno della sentenza: dunque le regole del Jobs Act valgono per tutti gli statali assunti a partire dal 7 marzo 2015.

Licenziabili anche i docenti assunti con la Buona scuola nel 2015?

Non sono esclusi pertanto i docenti che sono stati immessi in ruolo durante il 2015: secondo i dati del ministero dell’Istruzione, dopo il 7 marzo, considerando tutte le fasi delle stabilizzazioni della Buona scuola (0, A, B e C), sono stati assunti finora circa 71 mila nuovi docenti ai quali, in assenza di nuovi provvedimenti del Governo, saranno applicate le regole del Jobs Act.

Querelle Jobs Act agli statali: per la Cgil il Governo rimanda il rinnovo del contratto

Tuttavia, fa sapere La Gazzetta del Mezzogiorno, per il segretario della Fp Cgil, Rossana Dettori, quello del Jobs Act non è che un balletto messo in campo dal Governo per ritardare, ulteriormente, la discussione sul rinnovo del contratto degli statali e della risorse stanziate a tal proposito nella Legge di Stabilità 2016 che sono totalmente insufficienti.