Vanno definendosi i nuovi ambiti territoriali della Scuola previsti dalla legge 107 del 2015, perni della mobilità degli insegnanti a partire dal 2016. Rispetto agli attuali distretti, in tutto ottocento, gli ambiti territoriali avranno un numero ridotto (si presume circa 380) perché aumenterà la loro dimensione. Dell’argomento ne fornisce notizia il quotidiano Italia Oggi che riferisce di un incontro tenutosi al ministero dell’Istruzione con i sindacati giovedì scorso, 3 dicembre.

Ambiti territoriali della Buona Scuola di Renzi, ecco come saranno

Da quel che è trapelato, gli ambiti territoriali saranno estesi anche su più territori: tuttavia non potranno raggruppare più province e, di conseguenza, estendersi oltre l’ambito regionale. Al loro interno, dovranno comprendere sia gli istituti del primo ciclo che del secondo, senza dividere scuole con plessi o con sedi staccate. Importante è il criterio della popolazione scolastica: ogni ambito dovrà avere un massimo di 40 mila studenti, mentre gli ambiti delle città metropolitane (Roma Capitale, Milano, Napoli, Torino, Genova, Firenze, Bologna, Venezia, Bari, Reggio Calabria), potranno arrivare fino ad un massimo di 60 mila alunni.

Successivamente, saranno inserite delle regole per le province con popolazione scolastica inferiore ai 22 mila studenti (Gorizia, Verbania, Oristano, Isernia).

Come cambia la mobilitànel 2016/2017

Con la definizione degli ambiti territoriali la mobilità 2016 verrà definita in tre fasi che, ad oggi, sono ancora in fase di trattativa e di definizione con i sindacati: nella prima verranno assegnate le sedi definitive degli assunti in fase 0 e in fase A, con titolarità ancorata sulla scuola.

Diversa è la mobilità disposta per la seconda fase, relativa agli insegnanti assunti entro l’anno scolastico 2014/2015 che rientreranno nel piano straordinario della mobilità ideato questa estate dal Governo Renzi, ma con precedenza rispetto agli insegnanti assunti dopo il 31 agosto 2015. La titolarità avverrà su tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale.

Nella terza fase saranno assegnate le sedi definitive degli insegnanti assunti nelle ultime due fasi, la B e la C con titolarità sui nascenti ambiti territoriali. Infine, gli insegnanti provenienti dalle graduatorie di concorso avranno la titolarità, ma nell’ambito della propria regione.