Con la mobilità straordinaria docenti 2016/2017finiranno al di fuori della propria provincia: questo è ciò che temono i docenti assunti con la fase C e immessi in ruolo 'sotto casa'. Sono tante le accuse che arrivano dai Social, in considerazione del piano de La Buona Scuola che ha comportato il trasferimento di numerosi insegnanti con punteggio maggiore durante le assunzione in fase b, lasciando 'gli ultimi della fila' il ruolo nella propria provincia o regione. Inutile dire che, dopo un primo momento di sconforto degli immessi in ruolo anche a 1.500 km di distanza nonostante l'alto punteggio, al vedere i colleghi con minor punteggio essere assunti nell'organico di potenziamento vicino a casa, ora stanno 'ottenendo la loro piccola rivincita'.
Considerati prima 'tappabuchi' che 'bivacchiano' nella scuola senza 'far nulla' i docenti della fase c stanno arrivando a capire che con la mobilità straordinaria potrebbero cambiare sede, come è accaduto ai colleghi della fase nazionale, costretti ad accettare qualsiasi sede pur di essere assunti.
Di chi è la colpa dei 'tappabuchi'?
Non stiamo da nessuna parte, e questo ci teniamo a dirlo, in considerazione che anche noi, da personale della scuola precario, ci troviamo in una di questa parte. È un fatto contestabile che la situazione creatasi con la distribuzione delle sedi scolastiche nelle diverse fasi di immissione in ruolo non è colpa di nessuno: i docenti che avevano più punteggio sono finite in altra provincia; i posti rimasti, sono stati assegnati all'organico di potenziamento della fase c che ha visto le assunzioni in ruolo nella provincia di residenza dei docenti con un punteggio inferiore a quello della fase B.
La distribuzione e i criteri non sono certo da imputare ai docenti. Naturale e comprensibile è stato lo sconforto della prima parte che non si è vista riconoscere punteggio e anni di servizio per poter ottenere il ruolo nella propria provincia, sembrando quasi una vendetta contro di loro da parte del Miur, costretto in poco tempo ad assumerli; una vittoria per 'i meno meritevoli', che con meno punteggio, restano vicino a casa e per giunta con la firma del ruolo.
E invece no. I docenti della fase C stanno iniziando a comprendere che la loro immissione in ruolo nella propria provincia non è destinata a durare e che con il piano di mobilità straordinaria la loro sede sarà modificata e potrebbero prendere servizio su altra provincia. L'assegnazione agli ambiti territoriali è infatti una trappola.
Inutile anche dire che nel web non sono pochi i commenti sui docenti di face c, considerati tappabuchi, ma non di certo è loro la colpa, per alcuni anche momento di grande sconforto, in considerazione di un'assunzione a tempo indeterminato ma non sulla propria classe i concorso e su incarichi non adatti né 'interessanti' per la propria professionalità. C'è anche chi dice che questa situazione se la siano cercata, e che sarebbe bastato non presentare domanda, ma come sarebbe stato possibile rifiutare il ruolo?Prossimo passo è il ricorso, ma sono in tanti a chiedersi: ricorso per che cosa? Il piano di assunzioni straordinario de La buona Scuola era chiaro, peccato che non fosse stato messo in evidenza anche la possibilità di modificare le sedi scolastiche acquisite.
E voi cari colleghi, che cosa ne pensate? Vi trovate in una di queste situazioni? Potete commentare la vostra al di sotto dell'articolo e se volete continuare a seguirci, cliccate su 'segui' in alto alla vostra sinistra.