Prosegue il dibattito sul tema delle pensioni in Italia. Nei giorni scorsi è arrivato il rapporto sulla sostenibilità dall’UE, all’interno del quale viene sottolineato che i conti pubblici del nostro Paese sono in ordine, anche se viene specificato che ciò permane solo se vi è la piena attuazione della riforma Pensioni varata dal governo Monti nel 2011. Tutto ciò non è stato preso bene da diversi esponenti del Parlamento, tra cui Cesare Damiano, che reputa inaccettabile il veto dell’Unione Europea. Secondo il presidente della Commissione Lavoro è possibile apportare correzioni al sistema pensionistico italiano, per di più con l’introduzione della flessibilità.

Cesare Damiano non accetta il veto dell'UE sulla flessibilità

L’esponente politico della minoranza Dem si è esposto nuovamente sul tema della previdenza sociale, stavolta contro l’UE. Cesare Damiano, però, si è detto pronto a dimostrare al Governo come ci sia la possibilità di introdurre le pensioni flessibili per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Viene chiesto al Premier di apportare le modifiche tanto invocate da lavoratori e sindacati da troppo tempo. Infatti, le proposte dei parlamentari relativi alla flessibilità sono state depositate già ed è dimostrabile quanto siano a costo zero. Inoltre, introducendo la pensione anticipataa 62 anni e 7 mesi, con 35 anni di contributi e penalizzazione dell’8%, si è persino in grado di avere quel ricambio generazionale che aprirebbe le porte del lavoro ai giovani disoccupati.

L’ex Ministro del Lavoro ha poi aggiunto che la proposta di Tito Boeri riguardante i tagli alle pensioni inferiori a 2-3 mila euro mensili è inaccettabile e la questione degli esodati non è ancora archiviata, visto che rimangono da tutelare ancora numerosi lavoratori.

Precoci in mobilitazione, continua la battaglia per ottenere la Quota 41

Altro tema caldo riguarda i lavoratori precoci, che sono pronti a mobilitarsi per ottenere la Quota 41. La proposta avanzata da Cesare Damiano permetterebbe loro di andare in quiescenza con 41 anni di contributi, ma soprattutto senza alcun limite anagrafico e penalizzazioni.

I gruppi su Facebook sono parecchi da nord a sud della penisola ed in questi giorni hanno annunciato una manifestazione. La loro battaglia personale li porterà in piazza a Roma entro il 19 marzo 2016. Un sostegno a questa categoria arriva anche da Matteo Salvini, che si è detto pronto a portare avanti la loro causa, chiedendo una t-shirt del gruppo ‘Lavoratori precoci a tutela dei propri diritti’ da indossare e rendere visibile a tutti. Il leader di Lega Nord non è nuovo a gesti contro la Legge Fornero e in più di un’occasione ha fatto sapere di essere disponibile a votare la Quota 41 in favore dei precoci.