Come tutti i lavoratori ormai sanno, per accedere alla pensione, dal primo di gennaio 2016, sono ancora una volta cambiati (ma soprattutto inaspriti) i requisiti stabiliti dalla "odiata" legge Fornero del governo Monti del dicembre 2011. Le difficoltà per andare in pensione per i lavoratori over 60 sono aumentate grazie alla norma che prevedeva l'incremento dei mesi per l'allungamento della vita. La riforma Fornero per la sua rigidità, ha non solo creato problemi e forti delusioni per coloro che aspettavano con la valigia in mano il momento dell'agognato e tanto atteso collocamento a riposo, dopo una vita spesa in fabbrica o in un ufficio, ma ha generato anche forti tensioni e critiche sia da parte dei lavoratori direttamente interessati sia anche da parte di tutte le componenti politiche, formando movimenti ed appoggi trasversali per le sue modifiche.

Lo stesso Matteo Salvini, leader "massimo" della Lega, ha più volte dichiarato che avrebbe votato a favore ed abbracciato l'altro Matteo (Renzi) nel caso questi avesse abrogato o modificato radicalmente la legge Fornero.

Lavoratori precoci e flessibilità, l'occasione ghiotta per tutti

Difatti molti esponenti politici e non,concordano sul fatto che l’attuale sistema previdenziale debba essere riformato e strutturalmente rivisto. Il premier,Matteo Renzi, più volte, si è sbilanciato a favore del suo cambiamento, più volte ha dichiarato che l'anno della riforma del sistema pensionisticodoveva essere il 2016, pur consapevole delle non poche difficoltà che tale ambito presenti a causa delle inadeguate coperture finanziarie.

Certamente qualcosa è stato fatto con la manovra finanziaria (Legge di Stabilità) 2016, come laparziale soluzione data alle questioniesodati ed Opzione Donna, ma ciò non è bastato a creare un clima di serenità. Sono rimasti, difatti, esclusi dalle modifiche i lavoratori precoci, che speravano di andare in pensione dopo aver maturato 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica.

Tema caro soprattutto al Presidente della commissione lavoro della Camera, esponente della minoranza del partito democratico Cesare Damiano. Adesso i lavoratori precoci sono sul piede di guerra in attesa di una soluzione per loro adeguata. Chiedono, i precoci, il pensionamento anticipato con 41 anni di contributi senza penalizzazioni e senza limiti di età.

L'altra grande questione rimasta irrisolta ed aperta è la flessibilità in uscita.Cesare Damiano, con la sua commissione ha già presentato una proposta: uscire a62 anni di età e 35 di contribuzione, con una decurtazione massima dell’8% sul vitalizio pensionistico. Renzi non ha scampo, le forze politiche di tutti gli schieramenti sono pronti, lo attendono al varco e non solo loro. in primavera ci saranno le elezioni amministrative in grandi città. L'occasione della revisione del sistema pensionistico italianoè ghiotta per tutti. lo sarà anche per il governo?

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