Il confronto sul tema delle pensioni si sta animando e siamo appena agli inizi del mese di gennaio. Il 2016 dovrebbe essere l’anno del cambiamento per ciò che concerne la previdenza sociale, almeno così ci è stato promesso dal Governo Renzi in più di un’occasione. Dopo la Legge di Stabilità, dovrebbe essere giunta l’ora di riformare la normativa sulle Pensioni, che dalla sua entrata in vigore con il Governo Monti non ha fatto altro che creare disagi agli italiani. Nei mesi a venire dovremmo vedere l’Esecutivo mettersi a lavoro per attuare modifiche, cercando di trovare una soluzione per quelle categorie maggiormente disagiate come i lavoratori precoci e gli esodati.
Sull’argomento sono intervenuti in molti durante questa settimana, ma vediamo quali sono le ultime notizie a riguardo.
Pensioni precoci, le richieste dei lavoratori al Premier
I lavoratori precoci invocano a gran voce una riforma delle pensioni da parte del Governo. Le loro richieste sono ben precise e non ci si smuove da lì fino a quando le cose non saranno cambiate. In un’intervista di qualche giorno fa, gli amministratori del gruppo di Facebook denominato ‘Lavoratori precoci a tutela dei propri diritti’ hanno fatto sapere di voler modificati i requisiti per pensione d’anzianità e vecchiaia, con la prima accessibile con 40 anni di contributi e la seconda a 60 anni. In pratica si chiederebbe di tornare a com’era prima della riforma Fornero.
Qualora non dovesse essere presa in considerazione tale proposta, questa categoria sarebbe anche disponibile ad accettare la Quota 41 più volte spinta da Cesare Damiano . Ricordiamo che si è parlato anche diun'altra ipotesi, quellache garantirebbe di uscire dal mondo del lavoro in anticipo con un’anzianità anagrafica di 62 anni e 35 anni di contribuzione, meglio nota come Quota 97.
Esodati, meglio ammortizzatori sociali che salvaguardie
Per quanto concerne la questione degli esodati, invece, è intervenuta Gessica Rostellato della commissione Lavoro, riferendo che su questa categoria si è commesso un errore a monte. La deputata del PD, che in precedenza era nel Movimento 5 Stelle, ha sottolineato come anziché attuare delle salvaguardie, sarebbe stato meglio optare su ammortizzatori sociali per quelle persone aventi un’età superiore ad una determinata soglia, dato che oltre tale fascia anagrafica risulta difficile trovare collocamento nel mercato del lavoro.
Un ammortizzatore ad hoc permetterebbe loro di arrivare a conseguire il requisito dell’età pensionabile e di vivere una vita più dignitosa. Oltre all’ipotesi di tale strumento temporaneo in attesa della pensione, la Rostellato parla anche di flessibilità, affermando che ad oggi non si è potuti trovare le giuste soluzioni per questioni economiche. Il Governo dovrà cercare di capire in questi mesi se la proposta di pensione anticipata di Cesare Damiano possa essere sostenibile per il bilancio pubblico. Per il resto, rimane una delle migliori ipotesi discusse fino ad oggi in commissione Lavoro.