Le dichiarazioni rilasciate dal viceministro all'Economia Enrico Morando sulla riforma Pensioni 2016, non sono piaciute all'ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano. L'attuale Presidente della Commissione Lavoro presso la camera dei deputati, rappresentante dell'area più vicina ai sindacati del Partito democratico, ha ritenuto le parole dell'esponente dell'esecutivo diretto da Matteo Renzi fin troppo prudenti. Damiano ha voluto ancora una volta sottolineare come al momento nel nostro paese la questione della flessibilità in uscita nel sistema pensionistico sia qualcosa di non più rinviabile.
Questo in quanto secondo l'ex Ministro, attualmente in Italia non vi sarebbe nel sistema previdenziale alcuna flessibilità in uscita, che si possa considerare come davvero strutturale.
Damiano chiede al governo di Renzi di aprire il dialogo
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi di recente ha promesso di voler mettere mano alla riforma pensioni 2016, apportando quelle modifiche considerate come necessarie al fine di garantire un sistema previdenziale più equo per tutti gli italiani, cosa che attualmente non succede con la Legge Fornero. Cesare Damiano chiede al Premier di fare presto e soprattutto lo invita ad aprire un confronto col mondo politico ed in particolare con quella parte del Parlamento che ritiene sia possibile arrivare ad una flessibilità in uscita a costo zero o quasi.
Il Presidente della Commissione Lavoro si riferisce ad una proposta di legge depositata da alcuni parlamentari del PD, con la quale si spera possa nascere un dialogo con l'esecutivo su questa questione considerata di importanza primaria per il paese.
Secondo alcuni analisti politici in verità dietro alla prudenza di Morando si nasconderebbe l'incertezza relativa alla possibilità di arrivare ad una riforma pensioni 2016 in cui vi sia un inserimento strutturale della flessibilità.
Questo infatti secondo alcuni molto dipenderà anche dall'andamento dell'economia e della finanza pubblica. Secondo l'ala più liberale dell'esecutivo infatti solo nel caso in cui queste dovessero migliorare in modo sensibile, sarà allora possibile attuare qualche intervento realmente risolutorio.