Nuove proposte, oltre a quelle già illustrate, arrivano da parte della Cisl nel contesto del dibattito sulla riforma Pensioni 2016. Riforma che il sindacato guidato da Annamaria Furlan ritiene "non più rinviabile", altrimenti si corre il rischio di allargare ulteriormente "le iniquità e l'area del disagio". Occorre cambiare le norme del fondo per la gestione separata Inps, ha proposto oggi il segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli "perché il concetto di assicurazione sociale - ha spiegato il sindacalista cislino commentando i nuovi dati emersi dal monitoraggio dei flussi di pensionamento diffusi oggi dall'Inps - possa avere ancora il significato e la valenza della solidarietà per tanti giovani lavoratori autonomi e parasubordinati".

Previdenza e lavoro, nuova proposta della Cisl di Annamaria Furlan

Il dirigente sindacale della Cisl ha ricordato che negli ultimi anni sono gradualmente aumentate le quote contributive a carico dei lavoratori parasubordinati e autonomi iscritti alla gestione separata dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale "per essere armonizzate - ha spiegato - con quelle dei lavoratori dipendenti". Secondo la Cisl adesso dovrebbero essere potenziate anche le prestazioni sociali previste nei casi di malattia e dovrebbero essere migliorati e rafforzati gli ammortizzatori sociali così come la contribuzione figurativa per gli inoccupati. Questo per fare in modo che la finalità sociale del fondo specifico sia "realmente percepibile" altrimenti sembra soltanto "un mezzo per finanziare altre gestioni dell'Inps - ha sottolineato oggi in una nota Petriccioli - che sono in passivo".

Pensioni, Petriccioli: 'Riformare il fondo della gestione separata dell'Inps'

Secondo i dati emersi dal monitoraggio sui flussi di pensionamento comunicati oggi dall'Inps presieduto da Tito Boeri sono diversi milioni i lavoratori parasubordinati che tra il 1996 e il 2006 hanno versato alla gestione separata contributi "poco più che simbolici - ha detto il dirigente confederale della Cisl - compresi tra il 10% e il 17% del reddito percepito".

Milioni di lavoratori che adesso corrono il rischio di non poter ottenere in futuro, proprio per i pochi contributi versati nella gestione separata dell'Inps, "una pensione dignitosa". Un nuovo tema, dunque, nel quadro del dibattito in corso sulla riforma pensioni che il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha promesso di realizzare entro il 2016.

I sindacati insistono per l'apertura di un tavolo di confronto. Si tratta di una nuova questione in materia previdenziale - oltre a quella sulla maggiore flessibilità in uscita dal lavoro per l'accesso alla pensione anticipata - che sollecita ulteriormente il Governo Renzi ad aprire il tanto atteso confronto "su una riforma organica del sistema previdenziale - ha detto Maurizio Petriccioli - non più rinviabile" per evitare che tra qualche anno aumentino a dismisura "le iniquità e l'area del disagio, con il rischio - ha sottolineato il sindacalista cislino - di conflitti sociali fra i lavoratori più giovani e quelli più anziani".