Non si può più perdere tempo, bisogna aprire subito il tavolo di confronto sulla riforma Pensioni 2016. Lo ha ribadito il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio condividendo la linea espressa ieri dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso che ha sollecitato un cambio di rotta su contratti della pubblica amministrazione e sulla riforma delle pensioni altrimenti la mobilitazione unitaria dei sindacati proseguirà ad oltranza. "Noi vogliamo aprire da subito - ha detto Cesare Damiano - un confronto con il governo sul tema della flessibilità delle pensioni".
Riforma pensioni, sintonia tra la Cgil e la minoranza del Pd
Le proposte caldeggiate dal parlamentare della minoranza del Partito democratico, autore di diversi ddl per la flessibilità in uscita, sono in particolare quelle che prevedono il prepensionamento per tutti a 62 anni con 35 anni di contributi e l'8% di penalizzazione sul trattamento previdenziale e la pensione con la cosiddetta Quota 41 per i lavoratori precoci che hanno cominciato a lavorare sin da giovanissima età e che ora, nonostante più di 40 anni di contributi, non riescono ad uscire dal lavoro. "Siamo in grado di dimostrare - ha spiegato il presidente della commissione Lavoro - che i risparmi che derivano dalla penalizzazione strutturale dell'assegno pensionistico (fino all'8% dell'importo) per chi anticipa la pensione per un massimo di quattro anni, compensano - ha sottolineato - il costo della riforma".
Secondo Damiano, dunque, è sostenibile la manovra previdenziale che punta ad eliminare le rigidità per l'accesso alla pensione introdotte dalla legge Fornero, a partire dall'età pensionabile. Non c'è bisogno, secondo il presidente della commissione Lavoro, di attendere risposte dall'Unione Europea sulla flessibilità nei conti per introdurre nuovi elementi di flessibilità nel sistema previdenziale.
Pensione anticipata, Damiano: ha ragione Susanna Camusso
"Ha ragione Susanna Camusso, subordinare una correzione del sistema pensionistico al fatto che l'Europa ci conceda più flessibilità nei conti - ha detto il deputato del Partito democratico condividendo la linea espressa dal leader della Cgil - è semplicemente una sciocchezza.
Agganciarsi ad una ulteriore concessione - ha sottolineato Cesare Damiano - significa non voler affrontare il problema o rimandarlo - ha spiegato - alle calende greche". La riforma pensioni è centrale pure per la creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani, sia nella pubblica amministrazione che nel settore privato. "Pensiamo che mandare in pensione i lavoratori più anziani - ha sottolineato il deputato di 'Sinistra è cambiamento' nel Pd - significhi aprire le porte del mondo del lavoro ai giovani". La situazione attuale è particolarmente drammatica con "aziende popolate di ultra sessantacinquenni - ha spiegato Damiano - con i figli e i nipoti a casa disoccupati".