Il sistema opzione donna per la pensione anticipata delle lavoratrici con il sistema contributivo, prorogato per un anno con la legge di Stabilità 2016 che ha introdotto anche il "contatore" ad hoc che dovrebbe consentire ulteriori proroghe, "risulta inadeguato". A sostenerlo è la vice presidente della Lega Coop, Dora Iacobelli, intervenuta oggi in rappresentanza di Alleanza Cooperative nel corso delle audizioni in commissione Lavoro a Montecitorio sulla riforma Pensioni e in particolare sulle differenze di trattamento previdenziale tra donne e uomini.
Previdenza, proposte di Alleanza Cooperative per il pensionamento delle donne
A supporto delle critiche all'opzione donna, tra l'altro, c'è il fatto che questo sistema di pensionamento anticipato risulta "troppo penalizzante - ha detto la vice presidente della Lega Coop - per la riduzione della pensione che ne consegue". Quali le proposte di Alleanza Cooperative sulla riforma delle pensioni? Sarebbe necessario "prevedere per le lavoratrici madri - ha aggiunto Dora Iacobelli - uno sconto rispetto all'età di pensionamento, pari a un anno per ciascun figlio. Così come si dovrebbe rilevare rispetto all'età pensionabile - ha aggiunto la dirigente di della Lega Coop il periodo del servizio civile".
Inoltre, "dovrebbe essere previsto il riscatto dei periodi di maternità - ha spiegato la Iacobelli in audizione alla Camera - così come dei periodi di studio".
Pensioni, Inail: prestazioni lunga durata senza differenze genere
E' stato sentito oggi in commissione Lavoro a Montecitorio anche il presidente dell'Inail Massimo De Felice.
"Tutte le prestazioni di lunga durata erogate dall'Inail, tranne il danno biologico, sono calcolate - ha spiegato il presidente dell'istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro a proposito delle pensioni di uomini e donne - senza tener conto di alcuna distinzione di genere tra maschi e femmine e in particolare, a differenza delle forme private.
Anche le rendite - ha sottolineato De Felice - sono assoggettate a questo tipo di regime". In questo caso, dunque, tranne che relativamente al danno biologico, non si registrano disparità sui trattamenti previdenziali tra uomini e donne.