Si è concluso con l’ordine del Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Puglia di indennizzare gli insegnanti di sostegno il ricorso presentato da 33 docenti contro le nomine fatte dall’Ufficio scolastico provinciale nel 2014. I fatti, riporta il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, si riferiscono alle nomine degli insegnanti fatte nelle province di Bari e Barletta, Andria e Trani all’inizio dell’anno scolastico 2014/2015. In realtà gli incarichi furono conferiti due mesi più tardi, a novembre 2014 e riguardarono un numero dimezzato di assunzioni (223 contro le 554 dell’anno precedente).

A Bari furono disponibili solo 35 posti complessivi, 25 negli indirizzi scientifici e 10 nell’area urbanistica, mentre molte cattedre si liberarono nella provincia contigua, quella di Barletta, Andria e Trani che ottennero un numero di cattedre maggiore.

Ricorso docenti sostegno contro le nomine a Bari e Bat: i fatti

Proprio questo dato, la concentrazione della maggior parte delle cattedre nella Bat, ha spinto i docenti del sostegno a riunirsi sotto la guida di Linda Fornabaio e a presentare ricorso al Tar. Il caos delle nomine fu accentuato con il calendario delle assunzioni dei posti di sostegno in deroga, reso pubblico dall’Usp nel successivo mese di ottobre 2014: a fronte di un solo docente da nominare ogni due studenti disabili, la deroga prescrive l’aggiunta di un insegnante di sostegno per ciascun disabile in situazione di particolare gravità.

L’Ufficio provinciale stabilì, allora, la nomina di altri 60 docenti di sostegno in deroga: alcuni insegnanti, tra gli ultimi nella graduatoria, furono nominati a Bari, mentre altri, più in alto con il punteggio, finirono in cattedre di scuole situate cento chilometri più a nord. Tra l’altro, le assunzioni non andarono a coprire le reali esigenze: alcuni studenti disabili, infatti, rimasero senza sostegno, mentre alcuni insegnanti andarono ad assistere fino a quattro alunni.

Scuola, il Tar dà ragione ai prof di sostegno: ecco l’indennizzo

I docenti, allora, presentano ricorso al Tar contro le nomine dell’Ufficio scolastico: il 23 gennaio 2015 lo stesso Tribunale amministrativo sospese le nomine, con impugnativa successiva dell’Usp al Consiglio di Stato che, però, confermò la sospensione. L’ultimo giudizio del Tar risale a prima dello scorso Natale, che ha riconosciuto, ai docenti, il diritto ad essere indennizzati per il danno subito ed al riconoscimento del risarcimento delle spese sostenute per raggiungere le scuole di assegnazione e gli ulteriori interessi.

Il tutto per una richiesta di 150 mila euro totali da suddividere tra i 33 ricorrenti. Si cercherà, entro tre mesi, un accordo bonario tra gli insegnanti e l’Ufficio scolastico provinciale. Altrimenti si ricorrerà ancora al Consiglio di Stato.