Le ultime novità sulla riforma pensioni giungono da Titti Di Salvo, componente della Commissione Lavoro della Camera, che ospite della trasmissione 'Mi Manda RaiTre', andata in onda ieri 21/1, ha dato pieno sostegno alle richieste dei lavoratori precoci, dicendosi assolutamente a favore alla Quota 41 senza penalizzazioni legate all'età, e ha ribadito il suo impegno a favore delle lavoratrici donne. L'opzione donna dovrebbe divenire strutturale, così come richiesto da Simonetta Piazza, in collegamento come rappresentante del gruppo 'opzione donna proroga al 2018'.

Eccovi nel dettaglio quanto emerso nel corso dell'interessante intervento dell'onorevole Di Salvo (Pd).

Riforma pensioni, news Di Salvo: Quota 41 un diritto per i precoci

Chiare le affermazione dell'onorevole Titti di Salvo nel corso della trasmissione condotta da Elsa Di Gati, che spesso affronta la tematica previdenziale, andare in pensione dopo 41 anni di lavoro è un diritto, così come ha giustamente sottolineato Rossano Pansa, rappresentante del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'. Un Ddl legge, ha aggiunto l'onorevole Pd, più precisamente il numero 857 di Damiano,è già in Parlamento e non aspetta altro che essere accolto dal Governo. Lo stesso Damiano ha più volte ribadito che sia la Quota 97 (62 anni d'età +35 di contributi con 8% di penalità massime), quanto la Quota 41 per i precoci permetterebbero ancheil tanto atteso turnover generazionale senza gravare molto sulle casse esigue dello Stato.

La spesa iniziale, andare in pensione 4 anni prima, risulterebbe compensata dai risparmi a cui andrebbe incontro lo Stato pagando una pensione per altri 19 anni, considerando aspettativa di vita a 85 anni, decurtata dell'8%. Titti di Salvo ha appoggiato in pieno le richieste del lavoratore precoce, anche a suo avviso dopo 41 anni di contributi versati è giusto poter accedere alla quiescenza senza subire penalizzazioni.

41 anni di lavoro, come ha detto più volte Rossano Pansa, sono una vita, non si tratta di chiedere l'elemosina, ma di vedere rispettato un diritto acquisito. Ecco il tweet dell'onorevole che conferma il suo pensiero post trasmissione

Opzione donna, Titti di Salvo:deve divenireuna manovra strumentale

Parole aspettate da tempo da molte donne, quelle pronunciate da Titti di Salvo.

L'opzione donna non andrebbe né estesa solo alle donne dell'ultimo trimestre del 57/58, per cui è stato istituito un contatore, né solo a quelle che ne richiedono una proroga al 2018, ma andrebbe resa una misura strutturale. Una libera scelta, poter accedere alla quiescenza prima consapevoli di andare incontro ad un ricalcolo dell'assegno interamente contributivo e penalizzante. Il pensiero espresso in modo chiarissimo in onda, segue anche un messaggio su twitter, eccolo

Chissà che il 2016 sia davvero l'anno tanto atteso da donne e dai lavoratori precoci, voi cosa ne pensate, sarà la volta buona?