La disciplina attuale sui licenziamenti, introdotta da 4 anni e prevista dal Rito Fornero, potrebbe sparire grazie ad un emendamento al disegno di legge delega sulla riforma del Codice di procedura civile, in corso di discussione alla Camera. E’ stato cosi' recepito il malcontento diffuso tra gli avvocati e i magistrati, i quali avevano sollevato l’esistenza di problemi applicativi che hanno interessato tutta la disciplina. Il testo dell’emendamento proposto dagli Onorevoli Vazio e Beretta cancella tutte le disposizioni in materia di licenziamenti, prevedendo dunque la soppressione di tutti i 20 commi dell’articolo 1 della Legge n.92/12.
La riforma Fornero è stata introdotta per semplificare la disciplina sulle varie tipologie di licenziamenti e per rendere più celere la definizione del contenzioso. In realtà invece nelle aule giudiziarie si è prodotto un effetto contrario. Ovvero si sono moltiplicati i riti processuali, è sopraggiunta un’incertezza normativa che si è riflessa anche sulle questioni affrontate dai giudici anche per via dell’esistenza di un doppio binario.
Quali sono i profili di criticità del rito Fornero?
Il rito Fornero ha provocato dal punto di vista processuale un allungamento dei tempi delle controversie individuali dei lavoratori in materia di licenziamento.Tale rito infatti ha scisso il procedimento in 2 fasi: la 1^ fase, sommaria che termina con una ordinanza immediatamente esecutiva, non soggetta a sospensione e non appellabile.
La 2^ fase ( eventuale) che invece viene introdotta dall’opposizione contro l’ordinanza. Nella 2^ fase dunque si accede ad un giudizio a cognizione piena che si conclude con sentenza che è impugnabile in Corte di appello. Tutto ciò ha generato la questione se il giudice della 1^ fase dovesse essere sempre uguale a quello della 2^ fase.
I tribunali di mezza Italia hanno dunque sollevato molte questione di legittimità costituzionale. La Consulta ha risolto tali questioni arrivando alla conclusione che proprio perché non c’è di un obbligo di astensione per il giudice della 2 ^ fase, allo stesso spetterà il potere di pronunciarsi.
Cosa prevede l’emendamento del disegno di legge delega?
Nel testo dell’emendamento vengono disciplinate alcune procedure speciali. In particolare viene previsto che le azioni per far dichiarare la nullità dei licenziamenti discriminatori qualora non sono proposte con ricorso davanti al Tribunale del lavoro, devono essere introdotte, ricorrendone i presupposti, con i rispettivi riti speciali. Ne consegue che la proposizione dell'azione, nell'una piuttosto che nell'altra forma, preclude la possibilità di un giudizio successivo con rito diverso. Vendono quindi introdotte delle disposizioni di dettaglio anche sulle azioni relative al licenziamento incidente sul rapporto di lavoro subordinato del socio di cooperativa, che si propongono con ricorso ai sensi dell’articolo 409 del Codice di procedura.
Si prevede inoltre l’istituzione di una corsia preferenziale per la trattazione dei giudizi sulla validità, l’efficacia o la legittimità dei licenziamenti in virtù dell’18 Legge n.300/70. Il giudice a tali cause deve riservare giorni specifici nel calendario delle udienze e deve trattarle e definirle con molta speditezza. I dirigenti degli uffici giudiziari in questo senso devono vigilare sul rispetto della corsia preferenziale nel calendario, che potrebbe comportare ove non rispettata anche l’applicazione di una sanzione disciplinare. Per le mie info di diritto premi segui.