L’Inps con un comunicato stampa del 1° febbraio 2016 ha annunciato la pubblicazione sul proprio sito delle istruzioni per l’erogazione dei contributi economici per il servizio di baby-sitting o per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia. Tutte le madri lavoratrici che siano dipendenti del settore pubblico o privato; parasubordinate o libere professioniste iscritte alla gestione separata Inps possono quindi fare domanda di accesso a tale contributo economico, utilizzabile come alternativa al congedo parentale. E' necessario però che quest'ultime non abiano usufruito della maternità facoltativa.
Restano per il momento escluse dal bonus le lavoratrici autonome e le imprenditrici poiché bisogna attendere un decreto interministeriale ad hoc che disciplinerà le modalità di accesso. Il fondo da cui si attinge per finanziare tale contributo economico o bonus è dotato di 20 milioni di euro per tutto il 2016.
Quali sono i termini per presentare la domanda e le modalità?
La domanda può essere inviata a partire dal 1 febbraio e fino al 31 dicembre o, comunque, fino ad esaurimento dello stanziamento previsto dalla legge di Stabilità 2016. La domanda va presentata all’INPS attraverso i servizi telematici, accessibili tramite PIN. Bisogna andare nella sezione relativa ai Servizi per il cittadino, autenticarsi con il PIN e cliccare alla sezione Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia.
E’ inoltre possibile recarsi presso un Caf o un patronato, anche perché, dopo i dati anagrafici, viene richiesta anche la dichiarazione Isee. Nella domanda, la lavoratrice madre deve indicare innanzitutto i propri dati personali, quelli del minore per cui si richiede il beneficio, i periodi di congedo parentale e l’indirizzo mail o la PEC.
L’Inps infatti comunica l’accoglimento della domanda o meno proprio attraverso l’invio di una email alla propria casella di posta elettronica . L’INPS provvede ad erogare il bonus seguendo l’ordine di presentazione delle domande, nei limiti delle risorse economiche disponibili.
Cosa bisogna sapere sul bonus o contributo economico?
E bene ricordare che il bonus è stato introdotto in via sperimentale dalla Legge Fornero dal 2013 al 2015. Nel 2014 Il bonus riscosse successo ed infatti le domande per ottenerlo raddoppiarono rispetto al 2013. Nel 2015 il fondo messo a disposizione per il bonus fu prosciugato già prima di Natale. Il Ministero del Lavoro quindi ha deciso di replicare tale esperimento anche quest’anno. Le modalità di accesso però sono cambiate e per fare la richiesta personalmente è necessario appunto avere il Pin dispositivo. Il bonus ammonta a un massimo di 600 euro al mese. E’ possibile richiederlo per 6 mesi. Qualora la madre però svolga un lavoro part-time, l’importo di 600 euro viene ridotto proporzionalmente all’orario di lavoro.
L’agevolazione fiscale è fruibile anche se si hanno più figli. Le modalità di erogazione del bonus cambiano a seconda del contributo prescelto. Se ad esempio s’intende utilizzare il bonus per pagare la retta dell’asilo nido, dato che il bambino è stato iscritto presso una struttura prescelta, sarà l’INPS stessa a provvedere a pagare la struttura accreditata. I buoni lavoro per il pagamento del servizio babysitter invece devono essere ritirati dalla madre lavoratrice presso la sede Inps territoriale e valgono 10 euro.