La discussione sullariforma della legge Fornerodel governo Monti del dicembre 2011 entra nel vivo. In particolare il tema dellePensioni dei lavoratori cosiddetti precoci torna ad animare il dibattito dentro e fuori le aule parlamentari. I lavoratori precoci hanno infatti indetto per il giorno 6 febbraio a Bologna una giornata di mobilitazione e protesta per chiedere e rivendicare il diritto alla pensione, negato dalla vituperata quanto odiata legge a firma della professoressa Fornero, ministro al lavoro del Governo retto da Mario Monti, appunto del dicembre 2011.

Precoci penalizzati dalla Fornero

Ricordiamo che i lavoratori precoci sono infatti quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare da giovani, alcuni sin dall'età di 15 anni, e che oggi si trovano ad aver versato oltre 40 anni di contributi e ciononostante non possono andare in pensione, a causa delle norme assai rigide e restrittive della riforma delle pensioni voluta dal governo Monti a firma dell'allora Ministro Fornero. Questi lavoratori chiedono all'esecutivo del premier Matteo Renzi, ormai da troppo tempo,che venga prevista la quota 41 per il loro pensionamento come previsto nella proposta avanzata dal presidente della Commissione Lavoro alla CameraCesare Damiano. Proposta di riforma delle pensioni, che giace alla Camera dei Deputati sin dal 2013, presentata appunto a firma di Damiano-Baretta-Gnecchi dal partito Democratico.L’approvazione del ddl 857 (Damiano-PD) consentirebbe infatti ai lavoratori precoci di essere collocati a riposo al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati senza subire penalizzazioni sull’assegno pensionistico e senza vincoli anagrafici.

Pensioni precoci: Damiano spinge su Quota 41

Il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, paladino della proposta di legge del Partito Democratico, non molla. Damiano infatti spinge e tallona il premier Matteo Renzi ad “adottare” la sua proposta come soluzione della vertenza dei lavoratori precoci. Ma non mollano gli stessi precoci.

La loro protesta si fa sempre più sonora e vibrante, sia sul fronte politico sia su quello mediatico, con lo scopo di sensibilizzare il governo sulla loro questione ed a spingerlo a prendere la decisione attesa da anni: il loro pensionamento svincolato dalle rigide norme della Fornero. Ad appoggiare le loro rivendicazioni ci sono anche la Lega di Matteo Salvini, Sel e M5S.

Per questi motivi hanno organizzato una manifestazione giorno 6 febbraio a Bologna, proprio con l'obiettivo di sensibilizzare sempre più e spingere il governo per l'approvazione della quota 41, contro la proposta di Boeri che vorrebbe invece far salire l'asticella del loro pensionamento a quota 43 per gli uomini e quota 42 per le donne.

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