Dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il disegno di legge riguardante le misure volte al contrasto della povertà, passerà all'esame della Commissione Lavoro alla Camera. Entra nel vivo, quindi, l'iter parlamentare sulle norme contenute nella cosiddetta Delega Povertà.

Flessibilità, i sindacati incalzano il Governo

Intanto, i sindacati, continuano ad incalzare il Governo sulla flessibilità in uscita: Cisl, Cgil e Uil, infatti avrebbero inviato una lettera all'esecutivo, per chiedere una maggiore concentrazione sul tema che ha penalizzato gran parte dei lavoratori italiani.

Secondo i sindacati, sarebbe necessario eliminare le storture della Riforma Fornero del 2011 per favorire il ricambio generazionale ed incentivare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro.

Gli interventi attuati con la nuova Legge di Stabilità non sono bastati per risolvere definitivamente il problema. E' questo il motivo che ha spinto Cisl, Cgil e Uil a chiedere un tavolo di confronto con il Governo che, intanto, resta concentrato sulle misure introdotte nella Delega Povertà che vanno dalla revisione dell'assegno sociale alla regolarizzazione delle Pensioni di reversibilità in base all'Isee.

In particolare, la Uil avrebbe chiesto l'introduzione di un'uscita flessibile con un'età compresa fra i 63 e i 70 anni con requisiti contributivi meno stringenti.

Nella lettera inviata al Governo, viene richiesto anche il riconoscimento ai fini previdenziali dei periodi di permesso per assistere familiari con disabilità oltre allo stop delle ricongiunzioni onerose dei contributi versati in più gestioni previdenziali.

Misure per i Quota 96, precoci ed esodati

Come è noto, la Legge Fornero ha penalizzato anche i lavoratori del comparto scuola (Quota 96) che, non sono riusciti ancora ad accedere al pensionamento.

Il sindacato guidato da Carmelo Barbagallo, infatti, chiede una risposta concreta per questa categoria di lavoratori. La Cgil, invece, nel suo documento avrebbe chiesto un intervento per dare la possibilità ai lavoratori usuranti e precoci di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi senza andare incontro a nessuna penalizzazione, attenendosi alle regole dettate dal disegno di legge firmato da Cesare Damiano.

Per gliesodati che ancora attendono una tutela previdenziale, si chiede l'approvazione di un'ottava salvaguardia visto che, nonostante le precedenti misure di tutela, ancora 20 mila lavoratori attendono una copertura previdenziale.