"Riteniamo necessario ed urgente affrontare il tema delle Pensioni": ad affermarlo sono le tre principali sigle sindacali italiane Cgil, Cisl e Uil, con un documento inviato nella giornata di ieri al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro del lavoro Giuliano Poletti. Cresce così il pressing sulla politica per l'avvio delle riforme utili a realizzare dei meccanismi di flessibilità generale nell'uscita dal lavoro, un tema che ormai è considerato come "non più rinviabile" dalle parti sociali. D'altra parte, le tante situazioni ancora sul tavolo lo dimostrano: si pensialle "salvaguardie degli esodati, alle ricongiunzioni onerose, alle questioni dei lavoratori precoci, di quelli usuranti, alle donne, alla quota 96 della scuola e soprattutto alle future pensioni dei giovani" spiegano i sindacatinella lettera inviata all'attenzione del Premier.
Un documento che tra le proprie righe ricorda come lo stesso capo del Governoabbia sottolineato in diverse occasioni come "cambiare l'attuale sistema previdenziale consentirebbe di dare risposte al tema centrale dell'occupazione, soprattutto giovanile".
Pensioni flessibili 2016: si punta a riportare la solidarietà nel sistema
Stante la situazione, l'obiettivo espresso dai sindacati con le proprie richieste resta quello di "ricostruire un sistema pubblico solidale", in grado di andare incontro a quelle che sono le reali esigenze dei lavoratori sia per quanto riguarda le tutele di stampo previdenziale che quelle lavorative. Per cercare di centrare questo obiettivo, le parti sociali hanno deciso di dare vita ad una "piattaforma unitaria", che è stata ufficialmente avviata lo scorso 17 dicembre 2015.
Al momento si resta quindi in attesa di una risposta dall'esecutivo, in modo da poter riaprire il capitolo delle pensioni e portare nel sistema quel necessario grado diflessibilità utile a consentire di risolvere le situazioni di disagio in età avanzata e di riavviare il meccanismo del turn over lavorativo nei confronti dei più giovani.
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