La riforma della legge Fornero sulle pensionifa sempre discutere fuori e dentro le aule parlamentari. Oggi vi riportiamo la posizione della senatrice della Lega Nord Manuela Munerato. L'esecutivo del premier Matteo Renzi chiarisca presto le intenzioni governative sulla possibilità di introdurre l'assegno pensionistico anticipato per gli over 55.La Senatrice della Lega Nord Emanuela Munerato lo chiede con un'interrogazioneal ministro del welfare Giuliano Poletti.

Munerato, Lega Nord: 'Poletti, che fine ha fatto il prestito pensionistico?'

Con la manovra finanziaria 2016,il Ministro Poletti aveva manifestato la volontà dell'esecutivo di avviare un percorso con l'obiettivo di arrivare ad "una soluzione strutturale" per coloro che hanno perso il lavoro e non hanno neanche l'età per il pensionamento.

Il governo, sostiene sempre la senatrice della Lega Nord, ha messo in atto diverse positive misure in campo pensionistico, ma non ha risolto il problema di tutti e per non incorrere in "una nuova ingiustizia" occorre cercare"una regola generale e delle risorse". Con la legge di stabilità, continua la Munerato, il Governo ha salvaguardato26.300, mentre 23.200 sono rimasti fuori, dirottando su altri capitoli di spesa i risparmi giacenti.

Che ne sarà dell'assegno pensionistico anticipato?

L'esecutivo aveva prospettato la razionalizzazione della pensionema anche l'assegno pensionistico anticipato, (il cosiddetto APA), per tutti coloro che non erano salvaguardati da norme specifiche e che, superati i 55 anni di età, risultavano essere disoccupati ed in condizioni economiche disagiate.

Nelle norme di attuazione dell'APAsi prevedeva un anticipo di 3/4 anni rispetto all'età pensionabile ufficiale; questa ipotesi,sempre secondo il pensiero della Munerato, sarebbe servitanon solo a risolvere la questione esodati rimasti fuori ma anche di quei lavoratori disoccupati chehanno terminato il beneficio degli ammortizzatori sociali.

La Senatrice della Lega Nord Munerato, chiede, quindi, al Ministro Poletti se tale intervento, sia ancora sulla scrivania e nell'agendadel Governo oppure nei suoi cassetti e quali eventualmente i tempi e le modalità di attuazione, preso atto che di modificare le rigide norme della legge Monti-Fornero del dicembre 2011, attualmente vigenti, non se ne parla proprio.

La discussione, sugli interventi da attuare per far fronte alla critica quanto precaria situazione di centinaia di migliaia di persone in difficoltà non sembra, almeno al momento, avere una fine.

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