La mobilitazione per una riforma delle Pensioni per il 2016 prosegue anche su altri versanti: se fino ad oggi i più battaglieri si sono dimostrati i lavoratori precoci con la loro richiesta di una Quota 41, ecco che arriva la protesta dell'Associazione Nazionale Pensionati per quanto riguarda le cosiddette 'pensioni minime', definito uno dei punti deboli della previdenza italiana. In questo contesto si inseriscono anche le nuove richieste e i nuovi pressing al governo Renzi da parte della Lega Nord. Se dunque le lotte dal basso proseguono, dall'alto giunge una 'cattiva' notizia per quanto riguarda l'Inps: la Corte dei Conti ha sottolineato che l'istituto potrebbe trovarsi in difficoltà economica e questo impedirebbe un vero intervento di riforma pensionistica qualora dovrebbe portare all'aumento della spesa previdenziale.

Assegni minimi e novità sulla riforma pensioni 2016

È stato consegnato a Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei Deputati, un documento che contiene una petizione (le firme sono 100mila) in vista di un intervento sulle cosiddette 'pensioni minime'. L'Associazione Nazionale Pensionati, facente parte della Confederazione Italiana Agricoltori, ha sottolineato come circa l'80% di coloro che sono iscritti percepisce un assegno tra i 502 e i 1000 euro: si tratta di una vera e propria emergenza sociale che il governo Renzi dovrebbe affrontare in vista di una maggiore giustizia sociale. Le richieste dell'associazione non sono eccessive: sarebbe già un passo in avanti, ad esempio, il bonus di 80 euro anche per questa categoria.

Proprio in settimana, però, il premier Matteo Renzi, discutendo di questioni riguardanti la riforma delle pensioni per il 2016, avrebbe dichiarato che non ci sono margini finanziari per un intervento sulle pensioni minime. Nel frattempo, continua comunque il pressing della Lega Nord per la Quota 100, anche se il partito di Salvini sarebbe disposto a votare anche il ddl di Cesare Damiano.

Allarme Inps e ultime novità riforma pensioni 2016

Mentre, dunque, arrivano richieste da parte dei diretti interessati (precoci, esodati e pensioni minime) e da parte della politica (Cesare Damiano e Lega Nord), la riforma delle pensioni per il 2016sembrerebbe allontanarsi nuovamente a seguito di un intervento della Corte dei Conti.

I conti dell'Inps non sarebbero equilibrati e lo Stato dovrebbe intervenire per contenere lo squilibrio delle gestioni. L'attacco è diretto soprattutto agli effetti del Jobs Act, una delle riforme più sponsorizzate dal governo Renzi, in quanto se la decontribuzione dovesse riguardare soltanto vecchi contratti a tempo determinato trasformati in contratti a tempo indeterminato, dunque senza aumento dell'occupazione reale, allora l'Inps si troverebbe in gravi difficoltà perché vedrebbe diminuire i contributi. In questo senso, sembra divenire sempre più difficile un intervento di riforma della previdenza: il Jobs Act, insomma, potrebbe influire negativamente sul futuro del sistema pensionistico italiano. Per aggiornamenti sulle politiche previdenziali, potete cliccare su 'Segui' in alto sopra l'articolo.