Una delusione dopo l'altra per migliaia di lavoratori che, non solo sono costretti ad attendere ancora la famigerata flessibilità in uscita più volte promessa dal Governo, ma si ritrovano ad assistere all'ennesimo rinvio del tema riguardante lo stop alle ricongiunzioni onerose. Tale meccanismo, infatti, consentirebbe a molti lavoratori con carriere discontinue di ricongiungere i versamenti contributivi accreditati in più gestioni previdenziali in un unico fondo.

Si tratta di un meccanismo che potrebbe comportare costi troppo elevati. È questo il motivo che tempo fa ha indotto la Commissione Lavoro alla Camera a presentare non poche proposte di legge.

A tal proposito è intervenuta anche la deputata del Partito Democratico Maria Luisa Gnecchi manifestando la volontà di voler intervenire sul delicato tema e annunciando di voler chiedere nei prossimi giorni un incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti al fine di torvare una soluzione esaustiva al problema.

Intervenire sullo stop alle ricongiunzioni onerose, parla la Gnecchi

Come ricorda la Gnecchi, lo stop alle ricongiunzioni onerose, dovrebbe riguardare in particolar modo tutti i lavoratori di età compresa tra i 60 e i 62 anni con almeno 43 anni di versamenti contributivi in diverse aree previdenziali. "È una situazione inaccettabile", ha affermato Maria Luisa Gnecchi dopo che il Governo ha deciso di rinviare ancora una volta un tema così delicato.

Secondo la deputata del Pd, infatti, un lavoratore che non ha la possibilità di ricongiungere gratuitamente i contributi sarebbe costretto a lavorare sino al raggiungimento dei 67 anni di età oppure potrebbe ricorrere alla totalizzazione ma andrebbe incontro ad un ricalcolo contributivo dell'assegno che andrebbe a penalizzarlo.

Nel caso in cui il lavoratore avesse versato i contributi in una sola gestione previdenziale, invece, avrebbe avuto la possibilità di accedere alla pensione anticipata.

Stop alle ricongiunzioni nel piano Boeri

Lo stop alle ricongiunzioni onerose sono state introdotte anche nel piano elaborato dal Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri senza ricevere alcun esito positivo da parte dell'esecutivo che ancora temporeggia sugli interventi atti a rivedere le norme contenute nella tanto odiata Riforma Fornero.