La riforma delle Pensioni anticipate comporta dei costi incompatibili con conti del sistema previdenziale. È questa la conclusione alla quale si arriva considerando le risorse necessarie per l'attuazione della proposta di pensione anticipata e della possibile ottava legge di salvaguardia per gli esodati e per i lavoratori precoci: entrambe le misure sono contenute nel pacchetto di riforma di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. Riaprire il dibattito, dunque, sulla flessibilità delle pensioni per studiare una ulteriore tutela a favore dei lavoratori esodati, rimasti senza lavoro e stipendio e allontanati dalla pensione dalla riforma Fornero del 2011, è l'obiettivo dichiarato da Damiano per il 2016.

Ma a forza di fare e rifare calcoli, alla fine il problema è sempre lo stesso: i conti non tornano e mancano le coperture finanziarie.

Pensioni anticipate, precoci ed esodati: cosa prevedela proposta Damiano con quota 97,7 e 41

Le ultime notizie dicono che lo stesso Damiano ha inoltrato al Coordinamento attuariale dell'Inps la richiesta di preparare le relazioni sulla fattibilità della sua proposta di pensione anticipata, così come contenuta nel documento AC 837. Il provvedimento prevede la quota 97,7, ovvero l'uscita anticipata dal lavoro a 62 anni e 7 mesi di età (quattro anni prima del requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia), con almeno 35 anni di versamenti contributivi.

L'importo della pensione non dovrà, però, essere più basso rispetto a una volta e mezzo il minimo delle pensioni sociali stabilito proprio dall'Inps. In tal caso, l'assegno pensionistico verrebbe ricalcolato applicando alla pensione ottenuta con il sistema retributivo un taglio dell'8 per cento. Correlata alla pensione anticipata è la proposta di soluzione dei lavoratori esodati e precoci con la quota 41: a tanto, infatti, ammontano gli anni di contributi, per tutti, per andare in pensione anticipata, indipendentemente dall'età anagrafica.

Riforma pensioni: quali sono i possibili incrementi di pensionati e costi?

Tuttavia, entrambi i canali di uscita, quello della pensione anticipata e quello della quota 41 per gli esodati comportano un costo elevato per l'Inps: il quotidiano Italia Oggi scrive nell'edizione odierna che le due possibilità genererebbero, nel solo 2017, un incremento delle richieste di pensione di 366 mila contribuenti con un costo di 7,4 miliardi di euro. Nell'arco di dieci anni, entrambe le cifre raddoppierebbero: la quota dei pensionati in più salirà a 750 mila, mentre la spesa arriverà a toccare i 14 miliardi di euro.